Un travaglio durato 52 ore e la neonata morta. E’ quanto accaduto la notte scorsa nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Moscati” di Avellino. Alle 2 del mattino, il padre della piccola, un 38enne di Salerno, sconvolto dal dolore, e’ arrivato al comando provinciale dei carabinieri di Avellino per denunciare medici e personale del reparto dove e’ tuttora ricoverata sua moglie, una 35enne di Salerno.
L’uomo ai militari dell’Arma ha raccontato di aver accompagnato la moglie al pronto soccorso ginecologico il 7 aprile scorso; la donna era gia’ nella fase della rottura delle acque. I sanitari hanno deciso di attendere il normale corso del travaglio, per far partorire naturalmente la donna, che nei 9 mesi di gravidanza non aveva avuto alcun problema ed era in perfette condizioni fisiche. Ieri sera i dolori si sono fatti insopportabili, e un’ostetrica ha anche tentato alcune manovre per accelerare il parto. La situazione e’ pero’ precipitata e i medici hanno deciso di trasferire la 35enne in sala parto per praticare un cesareo, senza riuscire comunque a salvare la bimba. I carabinieri di Avellino hanno subito informato la Procura della Repubblica che ha disposto il sequestro della salma e della cartella clinica. Il gip nelle prossime ore nominera’ un perito per l’esame autoptico che potra’ chiarire se la bimba sia nata gia’ morta o sia deceduta subito dopo il parto e quali cause ne abbiano determinato il decesso.