Nel giorno in cui il tribunale di Torre Annunziata (Napoli) era chiamato a discutere sull’istanza di fallimento presentata da un creditore nei confronti della Deiulemar compagnia di navigazione, è arrivata la proposta di concordato preventivo presentata dalla società. Una proposta che mira a soddisfare in parti uguali – e per circa la metà delle somme – tutti i creditori, a cominciare dagli investitori, che negli anni hanno investito qualcosa come 700 milioni di euro.
La vicenda, che coinvolge a Torre del Greco 13mila famiglie, ha visto nelle scorse settimane momenti di forte tensione, con manifestazioni di piazza promosse dai creditori. Una proposta che la società sintetizza in una nota: “Nelle scorse settimane si è lavorato alacremente alla valutazione del patrimonio della Deiulemar compagnia di navigazione e delle famiglie che hanno deciso di apportare, ai fini del concordato, il loro patrimonio. Nel dettaglio: l’ammontare dell’attivo della Deiulemar compagnia è attualmente di 171 milioni di euro. L’apporto complessivo del patrimonio delle famiglie è stimato in circa 320 milioni, per un patrimonio totale a disposizione di tutti i creditori, compreso gli obbligazionisti, di circa 490 milioni”. “Tale apporto – prosegue la nota – è costituito da beni immobiliari, liquidità e partecipazioni societarie tra cui Deiulemar shipping e Ledi shipping. Ad oggi la proposta presentata è la migliore possibile data la complessità, le problematiche tecniche e i tempi ristretti. Già nei prossimi giorni la stessa sarà oggetto di implementazione al fine di arrivare ad un piano finale di concordato che ha l’obiettivo di una percentuale di soddisfo degli obbligazionisti di circa il 52% dell’importo dei rispettivi crediti. Questo 52% avrà la seguente composizione: 23% in contanti derivante dalla vendita dei beni; 38,5% in obbligazioni; 38,5% in azioni”. “Nel frattempo – si conclude così il comunicato – l’impegno delle famiglie per uscire da questa crisi che ha colpito fortemente il settore e l’azienda prosegue con le attività legate al mare e alla città di Torre del Greco, affinché la parte relativa alla quota azionaria porti nel tempo ad un’ulteriore soddisfazione degli obbligazionisti”.