Marco Viillano

Dalle urne delle regionali della Campania è emerso nella circoscrizione di Caserta un dato da segnalare a chi si spertica in analisi del voto quanto meno peregrine. Ad Aversa, seconda città della provincia, più che altrove gli elettori hanno premiato i candidati locali. È stato smentito il celebre motto “nemo profeta in patria”. Il recordman dei voti è Marco Villano che ha sfondato il tetto delle duemila preferenze, per la precisione 2.033. Per l’ex vicesindaco un risultato strepitoso, andato ben oltre le più rosee previsioni della vigilia. Evidentemente è stata apprezzata sia la sua attività amministrativa, sia la sua quindicennale militanza nel partito democratico, cui va aggiunta la capacità di Villano di condurre una campagna elettorale capillare e a stretto contatto con i cittadini. Chapeau e complimenti per la meritata elezione nel parlamentino campano, al netto dell’italica corsa sul carro dei vincitori anche di chi non lo ha sostenuto.

Orlando De Cristofaro

Nonostante lo straripante risultato del candidato dem il Pd normanno concede il primato partitico a Forza Italia. L’approdo in casa azzurra di Giovanni Zannini, “mister 30mila preferenze”, in percentuale il più votato in assoluto dei mille candidati alle regionali, ha provocato uno tsunami nel panorama politico casertano. Anche ad Aversa il partito di Tajani incassa una marea di voti e torna a essere la prima forza cittadina dai tempi delle amministrazioni targate Mimmo Ciaramella, che erano anche i tempi d’oro di Silvio Berlusconi. In città Orlando De Cristofaro fa il boom di voti con ben 1.698 preferenze. Anche per l’ex assessore, dimessosi due giorni prima delle elezioni, si tratta di un dato molto positivo, difficilmente preventivabile, che conferma il suo radicamento territoriale.

Augusto Bisceglia

Molto bene anche Augusto Bisceglia. Il candidato della Lega, che ad Aversa va in doppia cifra, di poco sopra la media provinciale, ha raccolto quasi 1.440 suffragi, per essere precisi 1.387. L’ex presidente del consiglio comunale ha superato brillantemente la sfida di candidarsi in un partito che in Campania e al Sud sconta il prezzo di essere considerato anti-meridionale da una fetta di elettori. D’altro canto Bisceglia è stato agevolato dal lavoro del deputato e coordinatore regionale della Lega Gianpiero Zinzi, che nel Casertano ha portato il Carroccio a un passo dal 10%, tra i risultati più alti in Italia del partito di Salvini.

Olga Diana

Si è difesa molto bene anche l’assessore Olga Diana con 741 voti nonostante che la lista Avanti Campania in città sia andata sotto la soglia del dato provinciale. Una delle poche sorprese decisamente negative è stato Salvatore Aversano. Il consigliere regionale uscente ha racimolato ad Aversa appena 321 preferenze ed è stato doppiato da Pietro Smarrazzo, eletto in consiglio regionale nelle fila di Casa Riformista. Aversano è stato considerato tale solo di cognome, ma non di fatto e ha subito una sonora bocciatura dagli elettori normanni. Anche Francesco Mincione ha tenuto botta con quasi 500 preferenze proiettando Alleanza Verdi e Sinistra ad Aversa sopra il 5%, a fronte del 2,45% raccolto dalla lista in provincia di Caserta

Francesco Mincione

Il risultato positivo di Villano, De Cristofaro, Bisceglia, Diana e Mincione assume un maggiore rilievo perché in città hanno pescato moltissime preferenze anche candidati non autoctoni. Zannini ha ottenuto 774 voti grazie all’appoggio del presidente dell’assise Giovanni Innocenti, Enzo Iodice (Fico Presidente), sostenuto dall’assessore Francesco Sagliocco e dai consiglieri comunali Federica Turco e Genny Marino, ha toccato quota 767, Gennaro Olivero (A Testa Alta) ha portato via 526 preferenze, Luigi Roma (FdI) ne ha messe in carniere 510, mentre Aldo Simonelli dei 5 Stelle con 356 voti ha superato Aversano.

Inutile dire che in politica una cosa è giocare bene la partita, tutt’altra storia è vincere, per cui ovviamente tra i concorrenti aversani il più felice di tutti è Villano, l’unico approdato tra i banchi del consiglio regionale della Campania, dove siederà in maggioranza nella coalizione del neo governatore Fico. E dove siamo certi si farà valere.

Mario De Michele

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