Fuga da film dall’Opg ma l’internato torna dentro
NAPOLI – Chissà quale canzone deve avergli fatto scattare la molla. Chissà quale brano o quale verso deve avergli acceso quell’anelito così irrefrenabile da fargli imboccare di corsa la strada in direzione della libertà. La libertà è un vizio diceva qualcuno. “Un vizio che non vuoi smettere mai” cantava Ligabue in una delle sue più celebri canzoni. E Andrea B., trentottenne da tempo detenuto nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli, se l’è presa davvero la sua ‘Certe notti’. Ieri pomeriggio aveva cantato questa e altre canzoni alla presentazione di ‘Ponte dei suoni’, il disco realizzato dagli internati dell’Opg napoletano. Poi, a fine concerto, approfittando di un momento di confusione generale, è fuggito via. Via di corsa, a perdifiato, direzione stazione centrale di Napoli. Lì un treno lo ha riportato a casa dove poi, questa mattina, si è conclusa la sua breve fuga. Le forze dell’ordine l’hanno trovato ad Albano Laziale (Roma), nella casa dei suoi genitori, e l’hanno portato in questura. Fine corsa per Andrea, finita la sua notte. Un’avventura che gli costerà cara. Dopo questa bravata, infatti, la libertà per lui è diventata una prospettiva parecchio più remota. E dire che Andrea non era uno pericoloso, racconta chi lo conosce. Non era un assassino o pluriomicida come pure ce ne sono tanti negli Opg, ma era finito dentro per reati minori e perché giudicato incapace di intendere e di volere.