NAPOLI – Sono terminate da poco con esito positivo le ricerche subacquee per individuare con precisione il luogo del relitto del peschereccio ‘Giovanni Padre’ affondato in seguito alla collisione con il traghetto Jolly Grigio lo scorso 11 agosto nelle acque del Golfo di Napoli.
I lavori, commissionati dalla signora Immacolata Ramaglia, moglie e madre di Vincenzo e Alfonso Guida, i due uomini dell’ equipaggio inabissatosi con il peschereccio, sono durati sette giorni e sono stati effettuati della Deep Sea Technology del dottor Alessandro Scuotto. La ricerca è iniziata in uno specchio acqueo a 2,5 miglia da Punta San Pancrazio. “Per poterlo trovare abbiamo utilizzato strumenti modernissimi – ha detto Scuotto – in particolare un Rov Pollux III dell’ultima generazione dotato di Gps. Per poter svolgere il nostro lavoro abbiamo dovuto utilizzare il motopontone Grancevola Rossa”. Il relitto è stato ritrovato in una zona poco distante da quella resa nota all’atto della tragedia, su un fondale profondo 450 metri. Alla domanda se sono stati filmati e fotografati anche i corpi dei due sfortunati pescatori che hanno perso la vita nell’incidente, il responsabile delle operazioni, Alessandro Scuotto, ha detto di non poter confermare perché vi sono ancora indagini in corso ma ha ammesso “che le condizioni del fondale marino era favorevolissimo per poter filmare nitidamente tutto”. Ora sarà il pubblico ministero Giovani Corona, che ha dato l’ok alle ricerche, a decidere come procedere non prima di aver stabilito a chi spettino le spese per il recupero dei corpi.