Un rinvio di 5 giorni per consentire anche ai deputati, impegnati alla Camera, di partecipare a un incontro importate per il futuro del Pd casertano. Dario Abbate, leader provinciale dei Democratici, anticipa, ai microfoni di campanianotizie.com, lo slittamento dal 20 al 25 giugno della convocazione della direzione.

La riunione tra il gruppo dirigente potrebbe segnare una svolta nel cammino del partito di Terra di Lavoro. La relazione di Abbate potrebbe spianare la strada a un allargamento della segreteria provinciale anche alla minoranza e arginare le forti contrapposizioni interne, sorte e mai sopite all’indomani del congresso. “Il problema – afferma il segretario (per l’intervista completa rimandiamo al nostro video) – non è l’ampliamento della segreteria provinciale. Credo che quello che oggi serva al partito è avviare un serio confronto interno per tracciare un percorso politico quanto più possibile condiviso”.

Non sarà facile trovare la quadra già il 25 ma, anche alla luce degli appelli alla coesione, provenienti da più parti, ha preso piede tra i vertici del Pd l’idea di una maggiore collegialità, in vista degli importanti appuntamenti elettorali ormai alle porte. Se non si voterà il prossimo ottobre, sicuramente si tornerà alle urne per le Politiche nella primavera 2013, per cui sarebbe un suicidio arrivare alla competizione elettorale nazionale (che sarà accorpata anche alle comunali per le amministrazioni a fine mandato) con un partito spaccato in due tronconi e alle prese con faide interne che alla fine danneggiano tutti.

Certo, la corsa a uno scranno in Parlamento non aiuta a spegnere il fuoco delle polemiche. Ma salvo tentazioni autolesionistiche dovrebbe prevalere tra le fila sia della maggioranza che dell’opposizione un minimo di buonsenso politico. Perché è evidente anche agli occhi di un bambino che di questo passo il Pd casertano rischia di uscire talmente ridimensionato dalle urne (alle Politiche e alle Regionali) che alla fine lo scontro sulle poltrone sarà inutile perché mancherà proprio l’oggetto del contendere: non ci saranno più poltrone.

Mario De Michele

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