CASERTA – Il medico casertano Massimo Pozza, chirurgo vascolare, è tra i primi in Italia ad eseguire la tecnica sclerosante con mousse, destinata sicuramente a imporsi come di prima scelta per questo tipo di intervento. A parità di efficacia con altre tecniche più costose e indaginose di obliterazione endovascolare (EVLT e VNUS), infatti, la scleromousse degli assi safenici e delle varici tronculari è destinata senz’altro ad affermarsi per almeno tre motivi di indubbio vantaggio: per la relativa semplicità; per l’economicità dell’intervento; perché non presenta reali controindicazioni, anche nel caso di pazienti anziani o defedati; Dunque, i vasi suscettibili di trattamento con questo tipo di intervento sono sia gli assi safenici interni ed esterni che le vene perforanti e le grosse varici collaterali di coscia e gamba. L’intervento, che fino a qualche mese fa veniva eseguito soltanto in Francia, presenta non pochi vantaggi: tra gli altri, si può fare anche in regime ambulatoriale e in assenza di anestetici.

La nuova tecnica operatoria è stata ideata e messa a punto a Parigi dal professore Mario Sica e permette di iniettare, sotto controllo ecografico ed attraverso un catetere vascolare corto, un agente sclerosante nella vena che si intende obliterare, senza pericolo di controindicazioni. Ma ecco come si procede. Dopo avere eseguito una accurata mappatura emodinamica delle varici ed una idonea asepsi, viene posizionata sulla cute (con interposizione di un gel sterile) la sonda di un eco-color-doppler ad alta definizione, in corrispondenza del sito di marcatura del vaso, valutando la vena sia sul piano longitudinale che trasversale. L’ ago del catetere, la cui lunghezza è variabile in funzione della profondità del vaso da trattare (generalmente 3 – 5 cm.), viene centrato esattamente sulla vena con l’ ausilio della sonda ecografia. Dopo la sua centratura, l’ ago viene introdotto nel lume con una puntura precisa, delicata ed effettuata rigorosamente sotto controllo ecografico: solo quando vi è la certezza del corretto posizionamento dell’ ago si può procedere all’iniezione dell’ agente sclerosante sotto forma di schiuma (mousse). Tale sostanza, grazie alla presenza di microbolle molto ecogenee, si comporta come un vero e proprio tracciante emodinamico, che è possibile seguire sullo schermo. A contatto con la parete del vaso, la schiuma determina due effetti: crea un danno di parete di tipo chimico che porta ad una reazione infiammatoria e conseguente obliterazione e riassorbimento del vaso, inoltre, causa un’ irritazione ed un vasospasmo immediato, favorendo ulteriormente l’ ottenimento della reazione fibrosa del vaso. A fine procedura, il paziente dovrà indossare, per 7 giorni, un kit elasto-compressivo specifico per 7 giorni e potrà tranquillamente tornare a casa. Il dottor Massimo Pozza si è specializzato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli di Roma, e ha conseguito il Master di secondo livello In Flebologia Chirurgica a Parigi, frequentando il corso di Perfezionamento in Scleromousse ecoguidata del prof. Sica. Responsabile del servizio di Angiologia Flebologia diagnostica vascolare presso la Clinica Padre Pio di Mondragone, è autore del volume scientifico “La Scleromousse ecoguidata della Vena Safena interna e delle varici tronculari con catetere corto”, edito da Feltrinelli.

 

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