BARONISSI – Torna a sorridere la Regina Margherita di Durazzo. Esulta la comunità di Acquamela. E anche i proprietari dello storico palazzo che fu la dimora della madre di Ladislao, re di Napoli, morta per peste nel 1412 proprio ad Acquamela, agitano con soddisfazione il vessillo della vittoria, ovvero la sentenza del Tar di Salerno che ha annullato i vincoli storico-artistici posti dal Mibac dando, così, l’ok al ripristino dei lavori di recupero e riqualificazione dell’immobile bloccati proprio dalla decisione del Ministero in contrasto con il parere della Soprintendenza.
Il Tar sconfessa il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, insomma, “liberando” il progetto di recupero dello storico immobile caduto, negli anni, in disgrazia.
Prova a ricostruire l’intera vicenda l’assessore all’Urbanistica Sabatino Ingino. «Siamo felici della sentenza assunta dal Tar – dichiara – ciò significa che le procedure amministrative e burocratiche erano state ampiamente rispettate e ora possono ripartire i lavori di riqualificazione del palazzo. Il progetto nasce da mesi di lavoro, trascorsi in riunioni con gli attuali proprietari, nel tentativo di convincerli ad avviare i lavori – prosegue – essendo ormai giunti ad un punto in cui il fabbricato costituiva un vero e proprio pericolo per i passanti. Assieme all’architetto De Chiara abbiamo più volte incontrato i proprietari e, alla fine, siamo riusciti nell’impresa, scegliendo un amministratore condominiale, nominando un rappresentante legale e designando l’architetto Teneriello come consulente tecnico. Siamo riusciti ad avviare il progetto che prevede il finanziamento dei lavori a carico esclusivamente dei soggetti privati interessati, abbandonando l’iter della legge 219 a favore di un itinerario più snello e veloce. L’intervento edilizio prevede la demolizione del volume prospiciente la piazza sul lato nord per consentire il migliore accesso al parcheggio pubblico sotto il campetto di bocce, la ricostruzione sempre sul lato nord, ma sull’originario impianto sistemato a giardino. Infine, per preservare gli elementi architettonici di rilevanza, saranno consolidati e recuperati i portali in pietra, i davanzali in pietra lavica, le volte murarie, i pilastrini degli archi e dell’angolo a sud».
Un viaggio nel tempo. Un salto nella storia. Esattamente com’è accaduto in occasione della rievocazione storica andata in scena due anni fa nella monumentale gradinata e corte della chiesa San Domenico in ricordo della regina: «Una donna, una madre, una regina vissuta ad Acquamela».