NAPOLI – Dal 1 gennaio 2013 cambiano in Campania i confini e la composizione di 45 Ambiti sociali e di 12 Distretti sanitari. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta del presidente Stefano Caldoro e dell’assessore all’Assistenza sociale Ermanno Russo, dopo una lunga fase di concertazione avviata sul territorio con il coinvolgimento delle Province e delle parti sociali. A Napoli città, in particolare, dieci nuovi Ambiti con dieci nuovi Piani di Zona, uno per ogni Municipalità, con l’Assessorato comunale alle Politiche sociali chiamato a coordinare le attività, restando unico centro di costo, si legge in una nota.
“L’obiettivo è quello di giungere ad una omogeneità dei sistemi di erogazione dei servizi, uniformando la gestione, l’organizzazione e la fornitura dell’assistenza territoriale di natura sociosanitaria – si legge nella nota – Da qui la necessità di avviare un processo di riallineamento tra Ambiti territoriali (aggregazione di più Comuni finalizzata all’esercizio associato delle funzioni sociali) e Distretti sanitari. Una coincidenza non sempre rispettata in passato, con Ambiti che spesso facevano riferimento a due o anche tre Distretti sanitari diversi”. “Dal prossimo anno – spiega l’assessore Russo – non sarà più così. La delibera corregge una discrasia storica, favorendo una governance unitaria dei servizi territoriali alla persona. Gli Ambiti coincideranno con i Distretti, anche nella denominazione. Il principio che abbiamo seguito è quello dell’appropriatezza, che tradotto in termini concreti significa risposte coerenti alla domanda di assistenza. Per troppo tempo le prestazioni sociali sono state erogate impropriamente come prestazioni sanitarie. Ciò ha comportato in passato maggiori costi e meno efficienza. D’ora in avanti non sarà più così e per i cittadini la ricaduta è immediata: la coerenza degli strumenti programmatori, Programmi delle attività territoriali (Pat) da un lato e Piani di zona (PdZ) dall’ altro, consentirà agli utenti di recarsi ad un unico sportello per la valutazione integrata dei bisogni. Si agevola così l’accesso per le fasce più deboli della popolazione ai sistemi di offerta sanitari, sociali e sociosanitari”. Quanto alla città di Napoli, l’assessore Russo evidenzia: “Il capoluogo, per densità abitativa e criticità, rappresenta un discorso a parte. Prima era esso stesso un Ambito, da oggi si articolerà in dieci nuovi Ambiti, seppur con un’unica regia, rappresentata dall’assessorato comunale alle Politiche sociali. Ciò in linea con il processo di decentramento amministrativo avviato ormai da tempo da Palazzo San Giacomo ed al fine di considerare i bisogni in base alla popolazione locale, prevedendo in fase di programmazione servizi ed interventi più puntuali”. Ecco come cambiano per provincia Ambiti e Distretti. Ad Avellino restano invariati cinque Ambiti e ne muta uno, mentre quello di Cervinara viene accorpato con il comune capoluogo. Quanto ai Distretti sanitari, ne mutano due: l’ex Distretto 2 si accorpa con il Distretto 1, mentre una parte dell’ex Distretto 4 diventa Distretto 2. A Benevento, cambia la composizione di cinque Ambiti, con quello del comune capoluogo che si amplia, acquisendo quattro nuovi Comuni (Apollosa, Arpaise, Ceppaloni e San Leucio del Sannio). Nessun Distretto sanitario muta nel Sannio.
In Terra di Lavoro mutano i loro confini otto Ambiti territoriali, mentre due restano invariati (Caserta e Succivo). Nel Casertano significativo è l’accorpamento degli Ambiti di Piedimonte Matese e Pietramelara. Cambiano anche quattro Distretti sanitari, con Pietramelara, Riardo e Roccaromana che dal Distretto 14 passano al Distretto 15, mentre Cellole dal Distretto 23 va al Distretto 14 e Grazzanise con Santa Maria la Fossa dal Distretto 23 a quello 21.
Cambiamenti sensibili nella provincia di Napoli, dove restano invariati dodici Ambiti e ne mutano ventidue. Oltre alla nascita dei dieci Ambiti territoriali coincidenti con le Municipalità di Napoli, particolarmente significativo è il caso di Capri ed Anacapri, che diventano un Ambito ed un Distretto a sé, mentre prima erano associati a Sorrento e facevano riferimento a due Asl diverse (Napoli 1 centro e Napoli 3 Sud). Stesso discorso per Portici, che diventa un Ambito autonomo, mentre prima era associato con San Giorgio a Cremano e San Sebastiano al Vesuvio, che a differenza della cittadina costiera rientrante nell’Asl Napoli 1 Centro afferivano ad una Asl diversa (Napoli 3 Sud). Costituiranno da soli un Ambito anche i Comuni di Acerra (prima con Casalnuovo di Napoli), Castellammare, Giugliano in Campania (prima con Marano) e Torre del Greco (prima con Ercolano). Nel Salernitano restano invariati sei Ambiti mentre ne mutano quattro. Qui Palomonte viene accorpato con Eboli, costituendo il nuovo Ambito S3, perfettamente coincidente con il Distretto sanitario 64. Altro cambiamento significativo è rappresentato dall’Ambito di Baronissi, che si riduce e coincide con il Distretto 67. Saranno ora i Comuni sulla scorta della concertazione territoriale ad eleggere i nuovi capofila dei 65 Ambiti sociali della Campania. “Una straordinaria opera di riorganizzazione”, sottolinea il presidente Caldoro. “Ancora una volta – dice – con la buona amministrazione diamo risposte concrete alle esigenze dei cittadini. L’assessore Russo e gli uffici in queste settimane hanno lavorato con grande competenza e determinazione”. “E’ questo un settore delicato che di fatto ha registrato un azzeramento dei trasferimenti. La risposta è nella capacità di scommettere su sistemi di governance capaci di puntare sulla efficienza e sulla qualità dei servizi messi in campo”, conclude il presidente.