CASERTA – La riorganizzazione del sistema sanitario affidato a semplici tagli alle spese senza un progetto complessivo di analisi della situazione  rischia di trasformarsi, in una regione alle prese con anni di deficit e difficoltà, in una riduzione dei livelli essenziali di assistenza. E’ l’allarme lanciato ieri da Caserta, dai responsabili regionali del Partito Democratico riuniti al Jolly Hotel, per fare il punto della situazione.

Preoccupato per l’autocelebrazione che il governo Caldoro fa del dimezzamento del disavanzo regionale, il Segretario provinciale Dario Abbate dichiara: “Non contestiamo le cifre ampiamente illustrate dalla Regione ma siamo fortemente critici sul metodo del mero calcolo di ragioneria adottato che non tiene conto delle reali esigenze territoriali con la conseguenza che proprio qui, in provincia di Caserta, si corre il rischio di limitare fortemente l’assistenza garantita ai cittadini”.

E’ semplice fare cassa aumentando i ticket e riducendo la spesa farmaceutica senza un progetto, uno studio adeguato, che la seconda regione d’Italia per numero di abitanti meriterebbe”.  E’ la posizione di Corrado Cuccurullo Responsabile del Dipartimento sanità del Pd Campania.

Dai consiglieri regionali Nicola CaputoLucia Esposito, l’analisi dettagliata della situazione sanitaria casertana: 2,7 posti letto ogni mille abitanti (“il che ci mette ben al di sotto della media regionale”, dicono) considerati anche i 500 del mai realizzato Policlinico di Caserta; ospedali certificati per 20 posti letto che ne ricevono il quadruplo e centri, come l’ospedale di Marcianise, in cui non è possibile effettuare analisi fondamentali come la tac (“per cui– dichiara Caputo– c’è il paradosso di dover portare il paziente altrove o presso strutture  private”).

All’incontro, concluso dal Segretario regionale Enzo Amendola, hanno partecipato il Capogruppo alla Regione Giuseppe Russo e le sigle sindacali regionali Uil Fpl (Osvaldo Nastasi), Anaao (Fulvio Esposito) ed i coordinamenti provinciali di Cgil (Camilla Bernabei) e Cisl (Carmine Crisci).

Forte la posizione della Cgil che con il Segretario provinciale Bernabei ha denunciato le situazioni di subalternità (“bassezze”, come le ha definite) del pubblico in favore del privato: “Riconosco al Partito Democratico il coraggio di aver organizzato a Caserta una conferenza su un tema così delicato ma è arrivato il momento di dire a gran voce che esistono sul nostro territorio episodi clientelari per cui i cittadini vengono inviati da strutture pubbliche a centri privatiNon demonizzo il privato– ha concluso- ma la scelta deve tornare al singolo

Tra le proposte che il Pd, in vista della Conferenza nazionale sulla Sanità, intende portare ai tavoli di confronto istituzionali, la creazione di un’Agenzia unica delle emergenze in grado di collegare i servizi territoriali di urgenza; una Governance più semplice, responsabile e trasparente ed ed un piano di riorganizzazione dei dipendenti precari.

In particolare, la proposta del Pd è per la stabilizzazione di tutti i precari del settore sanitario (sia  personale medico che paramedico), atteso che il loro costo inciderebbe in misura inferiore rispetto al loro attuale utilizzo in modo precario.

Conclusioni affidate al Segretario regionale Enzo Amendola che ha concentrato il suo intervento sulla spending review in discussione in Parlamento “un’occasione”, l’ha definita, e non certo una penalizzazione ma su cui noi ci stiamo concentrando con emendamenti al Parlamento.

“Il Pd sostiene una revisione della spesa che vada nel senso di riorganizzare il perimetro del pubblico limitando gli esborsi inutili ma su tre argomenti il Partito Democratico campano si concentrerà da subito con una serie di emendamenti. Innanzitutto gli Enti locali: “attenti a non portare i comuni al dissesto”, dice e  no ad accorpamenti di Province  lontane storicamente e territorialmente”.

“Secondo capitolo è il tema della Scuola: occorre riorganizzare ma la spending review è mettere assieme dati per fare scelte. Nessun automatismo sui dati. Le decisioni vanno prese con lungimiranza e pensando a dove andrà il nostro territorio”.

“Terzo capitolo, la Sanità : costruiamo un nuovo patto nazionale per la salute che sia sviluppo e che sia mantenimento dei livelli occupazionali . Non possiamo accettare tagli lineari delle spese che non tengano in debito conto delle reali esigenze dei cittadini”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui