SAN NICOLA LA STRADA – “Nel 2011 circa 8,1 milioni di italiani sono relativamente poveri (l’11,1% delle famiglie in Italia), mentre il 5,2% è povero in termini assoluti: qualcosa come tre milioni di persone”. La scioccante verità che nessuno vuole sentire, perché li riguarda in prima persona, in quanto non fa nulla per aiutare questi poveri, viene da Luciano Caiazza, responsabile sindacale della Cisas, mentre commenta i dati dell’Istat nel report sulla povertà in Italia nel 2011.
“Sono dati in continuo peggioramento” – ha aggiunto – “La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari a 1.011,03 euro. Rispetto all’anno precedente, nel 2011 c’è una sostanziale stabilità della povertà relativa, che deriva dal peggioramento del fenomeno delle famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà delle famiglie di dirigenti e impiegati. Al Sud” – sottolinea l’esponente sindacale, che da sempre denunzia l’aumento della povertà a San Nicola – “è povera una famiglia su quattro. I poveri, quindi, sono diventati ancora più poveri. Anche la nostra città sta assistendo ad un maggiore impoverimento delle già esauste finanze della popolazione”. È la previsione che fa il dirigente nazionale della Cisas Anas, Luciano Caiazza, intervenendo in merito al rapporto sulla povertà in Italia. Per Caiazza, è andata via via crescendo negli ultimi 2-3 anni “la sensazione dei cittadini di San Nicola La Strada, come nel resto d’Italia, di sentirsi più poveri e con i mancati introiti da parte del Governo nazionale, il Comune, per far fronte alle spese, sarà costretta ad aumentare le tasse comunali, in caso contrario sarà costretta a tagliare la spesa sociale, creando ulteriori disoccupati e sconcerto nella popolazione più povera che nel corso del 2010 ha potuto contare solo sulla legge 328 dell’ambito sociale di zona C/7. Le persone sentono che non si possono più permettere il tenore di vita di prima. A fronte di ciò” – ha aggiunto il dirigente sindacale, funzionario dell’Anas – “c’è una inadeguatezza della classe politica italiana”. Infatti, secondo il sindacalista “Lo stato si mobilita per la grande finanza e le imprese in crisi, ma non fa altrettanto per chi lotta ogni giorno con l’indigenza e perde tempo a parlare di elezioni si, elezioni no. C’è una distanza che separa chi sta bene da chi sta male. C’è una scarsa possibilità di veder migliorare, nel corso della vita, il proprio status. Manca un piano nazionale – ma anche locale – contro la povertà. In più a San Nicola La Strada da tre anni non funziona più la Mensa della Fratellanza che prima veniva organizzata quotidianamente da don Oreste FARINA. “Le istituzioni” – ha concluso Luciano Caiazza – “dovrebbero venire incontro a queste realtà anche e soprattutto con piccoli ma significativi aiuti economici ed il mondo del volontariato, che a San Nicola è molto attivo, dovrebbe dare una maggiore ancora più incisiva per poter aumentare il numero delle persone alle quali offrire, nel segno della carità cristiana, un aiuto concreto”. Insomma, secondo Caiazza “il sazio non crede all’affamato”.
Nunzio De Pinto