NAPOLI – Un rimpasto di deleghe e un cambio di due assessori, uno a causa delle dimissioni di Giuseppe Narducci e l’altro per scelta del sindaco Luigi de Magistris di sostituire il titolare della delega al bilancio Riccardo Realfonzo, ai quali subentrano l’ex presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Napoli Salvatore Palma e il segretario nazionale Cgil Enrico Panini.
Cosi’ la giunta comunale di Napoli cambia volto a distanza di un anno e un mese dal suo insediamento. Una decisione che de Magistris attribuisce a se’ accollandosene la responsabilita’: “Quella di oggi e’ una giornata molto importante, che fa seguito a tante giornate nelle quali ho riflettuto molto”, ha dichiarato il sindaco di Napoli presentando quelle che ha definito “scelte non estemporanee”. “Questa Amministrazione e’ nata da una rottura degli schemi ed e’ fisiologico che la squadra possa cambiare. Bisogna mettersi sempre in gioco e la responsabilita’ del sindaco e’ quella di fare le scelte migliori a seconda dei momenti contingenti. C’era bisogno di un cambiamento importante e non sara’ l’ultimo. C’era bisogno di lavorare meglio tutti insieme, in certi momenti e’ mancato il lavoro di squadra e questo e’ uno dei motivi dei cambi”. “Credo moltissimo alla collaborazione tra assessori e dipendenti comunali – ha spiegato de Magistris – cosi’ come deve migliorare il rapporto tra gli assessori e i consiglieri. Bisogna fare squadra, mentre qualcuno ha pensato piu’ a dei segmenti di gloria personale”. Sulla scelta di sostituire Riccardo Realfonzo, de Magistris spiega che “non si tratta di una bocciatura” e di non voler commentare quanto accaduto, in attesa di sapere “quale sara’ il modo in cui lui reagira’ pubblicamente. Realfonzo sa le cose che gli ho detto ieri sera e sa che sono una persona che fa quello che dice”. Il rimpasto di deleghe, ha agguinto de Magistris, “si accompagna alla riforma della macchina amministrativa: bisogna migliorare sulla condivisione di progettualita’, per cancellare distanze siderali tra decisioni e attuazioni. Dobbiamo essere bravi a trasformare le decisioni del governo che noi non condividiamo in opportunita’”.