SAN POTITO SANNITICO – “Giustizia è fatta. Lo dico a voce alta. Adesso quell’area sarà restituita ai cittadini, sarà un bene comune”. Così il sindaco di San Potito Sannitico, Franco Imperatore, in carica da poco più di un anno, ha esordito nell’ambito della conferenza stampa convocata all’indomani della sentenza del Consiglio di stato che ha dato ragione al comunematesino in merito alla tormentata vertenza ex Gezoov, annullando una precedente sentenza del Tar sfavorevole all’amministrazione circa la illegittimità della espropriazione dell’area usata per scopi di allevamento.

“Era doveroso questoincontro per una vicenda che ha impegnato tanto l’amministrazione” ha dichiarato il sindaco nell’aula consiliare alla presenza di altri consiglieri della maggioranza . “Finalmente la parola fine e positiva per noi che abbiamo avuto una condotta lineare” ricordando, e rimarcando, la condivisione della linea portata avanti quando già era in minoranza rispetto all’ex maggioranza e giunta, guidata dall’ex sindaco Angelo Conte . Una rivendicazione della condotta dell’amministrazione in carica e di quella retta da Conte sottolineata più volte dopo aver illustrato le varie tappe della complessa vicenda circa la legittimità dell’ utilizzo dell’area agricola ex Gezoov e dei capannoni rispetto alla posizione di una impresa agricola riconosciuta “abusiva”, che ha avuto sbocchi sia sul piano giudiziario sia civilistico che amministrativo-processuale . Il sindaco ha richiamato brevemente i vari provvedimenti tutti definitivi e favorevoli al comune. “Sarà volano di sviluppo ma consentitemi di dire una cosa sul piano politico. Su questo vicenda ci sono state sempre due linee di pensiero: quella della attuale minoranza che puntava ad una transazione ad un componimento bonario e la nostra che non ha mai riscontrato i profili sul piano giuridico per definire il contenzioso. La giunta su questo punto non ha mai tentennato e siamo stati lungimiranti ed adesso si risolveranno anche quelle che chiamo vertenze-cespuglio” ha concluso Imperatore. Il sindaco ha ricostruito i passaggi essenziali della vertenza che ha riguardato un’area di circa 27 ettari che era di proprietà della società S. Simeone in liquidazione da cui il comune ha acquistato con rogito notarile la titolarità. In precedenza – ha detto il sindaco – il comune ha ottenuto dalla regione un finanziamento di 2 milioni di euro per la bonifica ( i tetti dei capannoni avevano lastre in cemento-amianto oggetto dell’intervento di rimozione-bonifica degli occupanti- utilizzatori con autorizzazione della magistratura nell’ambito di un procedimento penale ndr) e l’acquisto (quest’ultimo per circa 1.135.000 di cui – ha specificato il sindaco- 700.000 dati dalla regione ed il resto, rispettivamente, tramite un mutuo comunale con la cassa depositi e prestiti e con una consistente anticipazione di cassa per circa 800.000, somme che rientreranno, ha assicurato il primo cittadino). Sull’area il comune ha avviato, prima dell’acquisto, un procedimento espropriativo poi conclusosi con una cessione bonaria nel novembre 2008 con la società in curatela fallimentare : nel frattempo era scaduto il contratto di fitto, non rinnovato, tra la ditta agricola e la società S.Simeone( settembre 2008) sbocciato in un contenzione davanti alla sezione agraria che ha dato torto ai conduttori(sentenza civile confermata negli altri gradi di giudizio fino alla cassazione). “Adesso ci impegneremo a definire una progettazione dell’area, di cui ancora non c’è una destinazione d’uso , nell’ambito del piano urbanistico comunale al posto del programma di fabbricazione” ha detto il sindaco a nome della maggioranza :” tra fine anno e l’inizio del prossimo anno presenteremo ai cittadini la bozza del piano urbanistico” è stato l’impegno dell’esecutivo Imperadore. Su altre questioni ha relazione l’architetto Luciano Ricigliano e ne scriveremo dopo.

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