CASERTA – “La costituzione del secondo tribunale di Napoli nell’area Nord della città non è in discussione. Ciò che invece desta seria preoccupazione sono le ricadute pratiche e logistiche di questa decisione che forse il ministro Severino ha sottovalutato”. Stefano Graziano e Pina Picierno, deputati casertani del Pd, commentano così il provvedimento del Governo che riscrive la mappa delle sedi giudiziarie.
“Il secondo tribunale infatti – continuano i parlamentari – ricomprende l’intera area aversana, spacchettando la provincia di Caserta; Comuni della stessa provincia dal forte impatto di criminalità, come Castel Volturno o Grazzanise, rimangono sotto la giurisdizione di Santa Maria Capua Vetere, quindi di un altro tribunale; al tribunale di Santa Maria Capua Vetere vengono sottratti gran parte di processi importanti alla lotta alla criminalità organizzata e trasferiti in un altro tribunale, avendo ormai acquisito una competenza specifica in materia; inoltre resta poco chiara la competenza della Corte di Assise di Napoli rispetto a quella di Santa Maria Capua Vetere, con il rischio, come prevede oggi il decreto, che quest’ultimo sia svuotato e che si determinino ritardi, inefficienze e spreco di risorse. Il decreto provocherà inevitabilmente questioni di competenza territoriale per i processi, dato che l’operatività di alcun clan, come i Casalesi e non solo, viene ricompresa nella giurisdizione di entrambe le sedi giudiziarie di Napoli Nord e di Santa Maria Capua Vetere. Tale questione è indipendente dalla fase investigativa, affidata alla Dda di Napoli, perché il problema si porrà al momento del giudizio, con il rischio concreto di numerosi e lunghi contenziosi. Ci auguriamo che queste considerazioni – concludono Graziano e Picierno – siano fatte proprie dal Ministro e lo faccia al più presto”.