AVERSA – Le amministrazioni comunali dell’agro aversano non hanno voglia di mettersi in rete, nemmeno se all’ordine del giorno c’è il confronto sulle sinergie da mettere in campo per cercare di arginare il fenomeno dei roghi tossici. Soltanto cinque, infatti, le amministrazioni comunali che lunedì sera si sono ritrovate al comune di Aversa, rispondendo all’appello del sindaco Giuseppe Sagliocco.
Nell’ufficio al primo piano della casa comunale normanna erano presenti soltanto i sindaci di Frignano e di Trentola Ducenta, mentre le amministrazioni di Carinaro, Cesa e Villa Literno erano rappresentate da delegati dei primi cittadini. Alcuni sindaci assenti, invece, erano impegnati in una riunione per la costituzione dell’Ambito Sud ma avrebbero potuto inviare un proprio delegato dimostrando una sensibilità maggiore per una problematica che sta a cuore alla popolazione.
Cinque comuni più Aversa (rappresentata anche da Stefano Di Grazia, Ciro Nugnes e il comandante Guarino ) per un territorio che, ricordiamo, ambiva a diventare una provincia contando sul senso di appartenenza di 20 comuni. La riposta numerica non può e non deve soddisfare il sindaco normanno che, in campagna elettorale, ha fatto della centralità di Aversa e della necessità di fare rete tra i comuni del comprensorio un vero e proprio cavallo di battaglia.
C’è da dire che già il suo predecessore, Domenico Ciaramella, aveva provato a costituire una conferenza permanente dei sindaci dell’agro aversano ma anche in quell’occasione, date le scarse possibilità di incidere concretamente sulle problematiche discusse, le riunioni diventarono via via meno partecipate. Sagliocco ha subito ripreso e riproposto lo strumento della Conferenza dei Sindaci ma vista la partecipazione alle prime riunioni il progetto è, sicuramente, da rivedere.
Angelo Golia