CASAGIOVE – “La convenzione, in forza della quale i cittadini Casagiovesi avevano la facoltà di accedere, liberamente e gratuitamente, al Parco della Reggia di Caserta, è scaduta lo scorso 17 settembre. Stamani, la Sovrintendenza ha affisso all’ingresso del Parco un comunicato che rende noto il divieto d’ingresso a tutti i Casagiovesi”. A darne notizia è Giuseppe Carlo Comes, coordinatore cittadino del Partito Democratico.

“Decine e decine di persone” – ha aggiunto Comes – “hanno trovato la cattiva sorpresa ed hanno dovuto rinunciare all’ingresso al Parco o a sborsare il costo del biglietto. Le notizie informalmente fornite dagli addetti agli ingressi, sono quelle di un mancato pagamento del corrispettivo della convenzione da parte del Comune. L’Ente Locale, ufficialmente tace” – ha sottolineato l’esponente democratico – “ma ufficiosamente fa trapelare l’ipotesi di non meglio precisati problemi tra Sovrintendenza e Comune: la risultante di ciò è semplicemente la perdita di un servizio fondamentale divenuto per molti cittadini: una buona abitudine pratica e salutare, per raggiungere Caserta con una amena passeggiata, una fuga nel verde, per mamme, padri, nonni e bimbi, essendo il poco verde disponibile in città ridotto in condizioni pessime, l’unico luogo per fare sport, camminando correndo o andando in bici, il posto per godere di natura e d’arte, a ristoro della volgarità dei nostri tempi. Non so come la vicenda si concluderà” – ha precisato Comes – “Non so se ci sono responsabilità dell’una o dell’altra parte, o di entrambe. Quello che so è che sono i cittadini  a pagarne le conseguenze e questo proprio non mi piace. Cittadini non solo incolpevoli, ma anche lasciati senza alcuna informazione a subire lo spiacevole e mortificante  divieto d’ingresso. Quando la politica combina l’assenza di progetto, l’incapacità a programmare e risente di un diffuso dilettantismo, i risultati non possono che essere negativi per tutti. Perfettamente in sintonia con i cittadini, del cui bene comune il PD Casagiovese ha scelto di farsi carico” – ha, infine, concluso – “senza se e senza ma, esprimo il disappunto e la protesta, chiedendo che, quali che siano le ragioni dell’introduzione del divieto di ingresso al Parco, esso sia rimosso, oggi, non domani”.

 

Nunzio De Pinto

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