SAN NICOLA LA STRADA – Se politicamente il Sindaco Pasquale Delli Paoli ha incassato, a livello provinciale, un nuovo successo, entrando di fatto nella lista bloccata dei 15 sindaci del Pdl che entreranno, senza alcuna elezione, nell’esecutivo provinciale del Popolo della Libertà, al prossimo congresso che si terrà il 6 ottobre prossimo a Caserta, a livello cittadino non può dire di essere stato, dal giorno della sua elezione a sindaco avvenuta il 16 maggio 2011, “baciato dalla fortuna”. Si trova a guidare una maggioranza litigiosa, visto che fra loro non sono mai d’accordo su nulla.
Avevano annunziato in campagna elettorale che avrebbero rivoltato la Città come “un calzino”, facendo cose mai viste, ed, in effetti, di cose nuove non se ne sono viste affatto. La sua coalizione è identica a quella rappresentata da “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa quando fa dire a Tancredi: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” e così è stato. Nata con altre liste, la coalizione di centrodestra oggi si ritrova con nuovi soggetti politici. La lista “Insieme”, che è sempre stata critica verso ogni provvedimento del Sindaco, non c’è più ma all’interno della Giunta ha lasciato il proprio assessore di riferimento, proprio una bella coerenza. I suoi consiglieri si sono divisi, Enrico Nuzzi con l’ex “compagno del PD” Vincenzo Santamaria ha fondato il gruppo “Obbiettivo San Nicola”; il gruppo misto si è ulteriormente diviso, il consigliere Raffaele della Peruta, già AN – Gruppo Misto e poi San Nicola Più, si è trasferito nel gruppo fondato da Antonio Megaro, Presidente del Consiglio (già AN poi Pdl e poi molto vicino a Fli anche se non ha mai confermato l’adesione), denominato “La nuova Strada”. Nel gruppo misto di Luca Paradiso si è accasato, momentaneamente, Agostino Zampella che voci insistenti danno molto vicino all’Udc del fratello Giovan Battista. Il tutto per non perdere la rappresentanza nelle Commissioni consiliari, visto che, rimanendo nel gruppo misto (Santamaria-Zampella-della Peruta-Paradiso), avrebbero dovuto, in forza dello Statuto e del Regolamento per il buon funzionamento del Consiglio, abbandonare alcune Commissioni. Come abbiamo detto “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, in perfetto stile gattopardesco.
Nunzio De Pinto