SANTA MARIA A VICO – Si chiama “Casa dell’acqua” ed è un distributore automatico di acqua refrigerata, filtrata e naturalizzata, liscia e gassata, che attinge all’acquedotto comunale offrendo un prodotto del tutto simile a quello che si trova sul mercato, ma completamente gratuito. L’approvvigionamento d’acqua nelle aree urbane e la gestione sostenibile delle risorse idriche nelle città: sono i grandi temi attorno ai quali si concentra il meetup del MOVIMENTO 5 STELLE di Santa Maria a Vico nel mese di settembre.
Il M5S di Santa Maria a Vico nonostante sia stato costituito qualche mese fa sta vedendo sempre di più crescere la partecipazione da parte dei cittadini, stanchi ormai di una politica vecchia ed autoreferenziale. Lunedì 17 Settembre è stata protocollata una richiesta da parte del Meetup dei grillini di Santa Maria a Vico una richiesta per poter utilizzare i fondi regionali al fine di istallare almeno tre CASE DELL’ ACQUA nel territorio comunale. Il progetto regionale prevede il finanziamento per l’intera realizzazione dell’opera pubblica che dovrebbe essere realizzata nei prossimi mesi. I cittadini utenti del servizio potrebbero risparmiare attraverso l’utilizzo della casa dell’acqua quasi 320 mila euro, se si stima un costo di mercato di 20 centesimi a bottiglia per un’acqua di media qualità, godendosi un prodotto che non ha nulla da invidiare alle “colleghe” in commercio. L’acqua che arriva attraverso l’acquedotto inoltre non percorre neanche un metro su strada, è “a chilometro zero” e non determina i problemi di inquinamento atmosferico legati alla produzione, al trasporto e allo smaltimento delle bottiglie. Nel contempo contribuisce a ridurre gli investimenti e i costi di gestione per il recupero e il riciclo della plastica e in particolare del PET, materiale prevalentemente utilizzato per la produzione delle bottiglie di acqua minerale. Un beneficio dunque sia ambientale e in termini di salute che economico. Nel dettaglio, nel lasso di tempo preso in considerazione, le tonnellate di CO2 risparmiate per la produzione di PET sono state quasi 74 e circa 32 quelle in meno andate a recupero o smaltimento. Il petrolio risparmiato per la produzione delle bottiglie di plastica ammonta a 64 tonnellate. Stimando inoltre una media di 350 km per il trasporto, le tonnellate di CO2 risparmiate per questa voce sono state circa 21.Il comune inoltre ricaverebbe a sua volta circa 20.000 euro all’anno da reinverstire possibilmente in altre attività di recupero ambientale o altre simili socialmente rilevanti.