AVERSA – Il Partito Democratico nella città normanna non esiste. Non ce ne voglia quel gruppo di persone che ogni giorno alza le due serrande in piazza Municipio o i Giovani Democratici che provano a mettere in piedi, periodicamente, iniziative di aggregazione e sensibilizzazione.
Il Pd aversano non esiste e lo scriviamo senza fronzoli per far in modo che il messaggio arrivi forte e chiaro a Dario Abbate, segretario provinciale del Partito, che continua a ignorare le sollecitazioni che arrivano dal consigliere comunale Marco Villano. Quest’ultimo ha più volte sollecitato Abbate a ratificare quando deciso dall’assemblea di circolo tenuta per prendere atto delle dimissioni di Francesco Gatto che dopo le dimissioni del segretario cittadino Mariano d’Amore (dimissioni date per le note vicende legate alla sua candidatura a sindaco della città alle amministrative di maggio ndr) si era assunto l’onere di comporre la lista e coordinare il Pd normanno durante il periodo di campagna elettorale. Quell’assemblea, tenuta a giugno, aveva individuato in Marco Villano la nuova guida ma ad oggi l’ex presidente provinciale dei Giovani Democratici attende ancora che il segretario provinciale ufficializzi tale indicazione.
Un’inerzia inaccettabile perché il pessimo risultato elettorale, con una lista composta a fatica, avrebbe dovuto indurre la segreteria provinciale a farsi carico della riorganizzazione del circolo in quella che, almeno sulla carta, è ancora la seconda città di Terra di Lavoro. Ad Aversa, tra l’altro, non è mai stato risolto nemmeno il nodo del tesseramento 2012, bloccato perché ritenuto gonfiato. A Caserta, tra primarie e candidature alle politiche, tutto sembra essere ingessato e proiettato lontano dalle esigenze dei territori. Ma non è così che si può puntare ad aggregare consensi per tornare a ottenere almeno percentuali in doppia cifra. Il minimo per un partito che, almeno a livello nazionale, si dice pronto a farsi carico delle sfide del nostro tempo.
Angelo Golia