BARONISSI – «Una città universitaria accogliente è capace di aver cura non solo dei suoi cittadini, ma anche degli studenti fuori sede che vi abitano. Sono in centinaia e sono a Baronissi per studiare. Non votano qui, e non so quanti sindaci avrebbero fatto la scelta di investire una parte del proprio territorio per costruire una Casa dello Studente». Così Giovanni Moscatiello, primo cittadino di Baronissi, alla cerimonia di consegna degli 86 alloggi per fuori sede avvenuta stamane insieme ai vertici accademici rappresentati dal rettore Raimondo Pasquino e dal presidente Adisu Antonio Piccolo, il presidente della Provincia Edmondo Cirielli e l’assessore regionale Caterina Miraglia.
«È un intervento che s’integra armonicamente con il tessuto urbano della città – ha spiegato Moscatiello nel suo intervento – avviato molti anni fa quando ero già sindaco di Baronissi ed inspiegabilmente abbandonato in un cassetto per cinque anni da chi mi ha preceduto, salvo poi riprenderlo in consegna con la mia rielezione»
Al piano terra sono stati realizzati gli ambienti di servizio, quelli destinati ad attività collettive e 10 alloggi. Ai due piani superiori sono stati realizzati altri 72 alloggi. L’edificio ospita complessivamente 86 posti letto di cui 10 per portatori di handicap. Il complesso residenziale ha alle sue spalle un parco verde di un ettaro e l’asilo nido comunale.
«Il P.R.U. di Sava è uno dei primi piani di recupero urbano finanziati dalla Regione Campania – ha sottolineato – la Casa dello Studente non è un casermone dove stipare gli universitari, ma quando venne messo su carta il progetto pensammo ad un grande parco attrezzato e ad un asilo nido da inserire nel design complessivo dell’opera. Così è stato. L’area verde sarà pronta a breve e la intitoleremo a Melissa Bassi, mentre l’asilo nido è ormai una realtà regionale per la qualità dei servizi e l’eccellenza delle attività educative. Non è un caso – ha concluso il sindaco – se la struttura è stata riconosciuta la prima in Campania. Perché, malgrado tutto, esiste un’altra Campania. Che lavora sodo, s’impegna, ha passione per ciò che fa e produce. Ed è questa l’immagine che dobbiamo dare agli italiani, oggi, se vogliamo iniettare fiducia e ottimismo»