NAPOLI – “L’immobilismo di Stefano Caldoro, la mancanza di iniziative per lo sviluppo e la crescita stanno condannando la mia generazione ad un domani incerto. Nessuno di noi vuole scappare, ma questo centrodestra è fermo agli annunci e ai proclami.

I Fondi europei potrebbero fare da volano alla crescita e allo sviluppo, creando occasioni di lavoro soprattutto per noi giovani”. A sostenerlo, attraverso una nota, è Antonella Pepe, segretario regionale dei Giovani Democratici Campania, che oggi a Napoli ha presentato “Rise up”, la prima petizione popolare lanciata dalle organizzazioni giovanili progressiste d’Europa. All’incontro erano presenti: Enzo Amendola, segretario regionale Pd Campania; Andrea Cozzolino, vice capodelegazione Pd al Parlamento europeo; Michele Grimaldi, coordinatore segreteria nazionale Gd; Francesco Tonelli, presidente assemblea regionale Gd. “I temi dell’Europa e delle risorse comunitarie sono fondamentali per noi ragazzi, – dice ancora Pepe – per questo aderiamo alla giornata di ascolto organizzata dal Pd per il 29 ottobre, e avviato una campagna di mobilitazione e raccolta firme non solo in Campania, ma in Italia e in Europa”. La petizione “Rise Up” chiede di introdurre una patrimoniale per aumentare le entrate dei singoli stati Stati e garantire la copertura delle spese per il Welfare e l’educazione pubblica mettendo al tempo stesso fine ad un’iniqua e ingiusta pressione fiscale attraverso l’introduzione di un’aliquota più alta sulle rendite e una pressione fiscale più bassa sulle imprese; mettere in campo una lotta ai paradisi fiscali per porre fine alla fuga dei capitali; inserire una “social guarantee” per i giovani europei al di sotto dei 24 anni; prevedere nei prossimi 5 anni investimenti massicci per il risparmio energetico e le energie rinnovabili al fine di creare nuovi posti di lavoro legati all’economia verde; proteggere i lavoratori europei introducendo il minimo salariale europeo e misure obbligatorie per il pari trattamento economico tra uomini e donne; assicurare la piena indipendenza degli Stati dalla finanza globale dando alla Banca Centrale Europea il potere di concedere prestiti direttamente; introdurre una tassa dello 0,1% sulle transazioni finanziare in modo da aumentare il bilancio europeo per le politiche di occupazione; rendere l’Unione Europea più democratica dando maggiori poteri al Parlamento Europeo.

 

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