CASERTA – I sindacati CGIL-CISL-UIL di Caserta hanno indetto per il giorno 27 ottobre 2012 una grande giornata di mobilitazione per rivendicare azioni concrete e risposte serie per il lavoro e lo sviluppo di Caserta e della sua provincia. La giornata di mobilitazione, alla quale sono state invitate a partecipare tutte le Associazioni che operano nel territorio casertano, si articolerà in un corteo che partirà alle ore 9,30 dal Piazzale antistante la Stazione ferroviaria e giungerà a Piazza Vanvitelli dove si svolgerà il comizio conclusivo. Le conclusioni saranno affidate a Serena Sorrentino, Segretaria Nazionale Cgil.

L’iniziativa unitaria del sindacato confederale casertano si svolge peraltro nel quadro della strategia che CGIL-CISL-UIL della Campania hanno messo in campo e che ha avuto un momento importante nella grande manifestazione del 2 luglio a Napoli con la presenza dei massimi esponenti del sindacato nazionale. Inoltre la giornata del 27 ottobre deve rappresentare una tappa importante in un percorso di iniziative di contrasto alla crisi, percorso al centro del quale CGIL-CISL-UIL di Caserta intendono porre proposte serie che la politica e le istituzioni devono assumere al centro della propria agenda. Si dicono molto preoccupati, infatti, i sindacati, della circostanza che l’ormai prossima e lunga campagna elettorale che ormai inizia possa deviare l’attenzione, che invece deve diventare massima, dai problemi reali della gente e del territorio, problemi sempre più pressanti. La crisi, infatti, sta falcidiando il nostro territorio: avanza ormai incessantemente la tendenza alla de-industrializzazione che comporta l’aumento crescente del numero dei disoccupati, degli inoccupati, dei lavoratori in Cassa integrazione. I giovani vedono allontanarsi sempre di più l’appuntamento con un’occupazione stabile, non hanno speranza di futuro, a centinaia ogni anno abbandonano il territorio per andare a cercare altrove il loro diritto fondamentale che è il lavoro. I cittadini, specie i lavoratori e i pensionati, sono allo stremo, chiusi nella tenaglia tra un fisco vorace alla fonte e la tassazione indiretta sui carburanti, sui generi di prima necessità: perfino i consumi alimentari calano ogni giorni di più.

I Comuni, a cui vengono ridotti i trasferimenti dal Governo, invece di tagliare gli sprechi e i costi impropri della politica, tagliano i servizi sociali essenziali, dai trasporti agli asili nido, dalle classi a tempo pieno all’housing: mancano politiche socio-sanitarie e di assistenza ai più svantaggiati. Il ciclo della grande industria è ormai chiuso, ma vanno difesi i settori strategici ancora esistenti, dalle Telecomunicazioni al materferro, dalle aziende chimiche a quelle agro-alimentari.

Va data immediata attuazione agli strumenti messi in campo per dare un’ inversione  di tendenza a partire dall’Accordo di programma della ex FORMENTI di Sessa Aurunca e di quello  dell’ area casertana e garantire la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle aziende in crisi. Ma ciò che occorre di più è attrezzare il territorio, renderlo competitivo e attrattivo di nuovi investimenti, programmare un nuovo sviluppo fondato su settori capaci di auto-alimentarsi, che sono la piccola azienda, il turismo, la filiera agricola e agro-alimentare.

CGIL-CISL-UIL lanciano quindi una sfida importante e una proposta di innovazione: partire dal territorio, dalle sue possibilità, dalle sue vocazioni per costruire un territorio fortemente strutturato e integrato.

Occorre quindi rilanciare la questione delle infrastrutture:  i lavori per il Policlinico devono partire senza ulteriori indugi e i soggetti sottoscrittori dell’Accordi di programma, a partire dal Comune di Caserta e dalla Provincia debbono mettere in campo tutto il loro peso  in questa direzione; va ripresa la questione Interporto collegandola al progetto Grande Porto di Napoli, di cui l’area interportuale Marcianise-Maddaloni è il retroterra naturale; va rilanciata sul serio la questione Aeroporto di Grazzanise ormai ridotta solo ad argomento da campagna elettorale e che già da oggi può essere utilizzato per l’atterraggio dei cargo; Bisogna intervenire in direzione dei settori che hanno una vocazione territoriale e che possono dare uno sviluppo nuovo, eco-compatibile e auto-sostenibile:

  • turismo, a partire da quello balneare, tramite la bonifica integrale dell’area domitiana e del mare;
  • agricoltura in collegamento con la trasformazione industriale dei suoi prodotti;
  • piccola impresa che va sostenuta innanzi tutto sul versante dell’accesso al credito.

Occorre inoltre una riforma efficace della politica scolastica e formativa, nella direzione di creare le professionalità di cui il territorio necessita.

Su queste questioni e con queste proposte CGIL-CISL-UIL di Caserta richiamano con forza tutte le istituzioni ad assumere le loro responsabilità.

Occorrono risposte serie e concrete, da parte delle istituzioni, anche per evitare che si allarghi il fossato tra Palazzo e cittadini, pericoloso per la stessa democrazia oltre che per la convivenza civile e per la coesione sociale.

I lavoratori, i pensionati, i giovani attendono risposte serie, fatti nuovi, impegni concreti: e li attendono in tempi brevi. Se essi non arriveranno, CGIL-CISL-UIL intensificheranno la loro azione in tutti i luoghi di lavoro, nei Comuni, in tutte le zone della provincia fino ad arrivare allo sciopero generale di tutte le lavoratrici e i lavoratori.

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