NAPOLI – Un milione di finanziamenti in meno per le scuole, tagli al settore dei trasporti, pagamenti congelati per 3milioni, stop alle mensilità per il teatro San Carlo, ma i termosifoni negli istituti scolastici resteranno accesi. La Provincia di Napoli mette a punto queste misure per i tagli previsti dalla revisione della spesa che, per il prossimo anno, il 2013, prevede una riduzione di quasi 110milioni di euro e sperano in un incontro con il Capo dello Stato, atteso in città la prossima settimana, per poter affrontare la questione.
Già colpito dai tagli del 2012 per un importo di 91.380.758 euro, l’ente si troverà a far quadrare i conti con ulteriori tagli a partire dal prossimo anno. L’ente di piazza Matteotti, che ha ribadito di voler presentare ricorso al Tar del Lazio contro la spending review, pensa anche a una manifestazione fino alla Prefettura per consegnare simbolicamente le chiavi dell’Amministrazione provinciale. “Così non si va avanti”, ha commentato Antonio Pentangelo, presidente facente funzioni della Provincia partenopea. “Non sarà necessario spegnere i termosifoni nelle scuole – ha spiegato Francesco Serao, assessore provinciale al Bilancio – anche perché non servirebbe a far quadrare i conti”. Piuttosto, dopo le prime mensilità versate al Teatro San Carlo, di cui l’ente è socio, si è già ricorso allo stop dei pagamenti da alcuni mesi. “Ne abbiamo pagate soltanto due – ha detto Pentangelo – Non vedo alcuna possibilità di pagare altre rate”. E qualora nemmeno questo dovesse bastare, fa sapere Luigi Rispoli, presidente del Consiglio provinciale, “siamo pronti a tagliare indennità di consiglieri e assessori” perché “vogliamo evitare in qualunque modo di entrare a gamba tesa nelle tasche dei lavoratori”. Gli stipendi dei dipendenti sono a rischio a partire dal prossimo primo gennaio. Anche oggi i lavoratori sono in assemblea e il palazzo è, nei fatti, vuoto: sono tutti all’incontro a Santa Maria La Nova, dove si svolgono le riunioni del Consiglio. La Provincia di Napoli, dai dati forniti, subirà nel 2013 un taglio di 109.656.910euro, la prima, in Italia per consistenza delle riduzioni. Un provvedimento “ingiusto e iniquo”, è stato sottolineato. Valga, come esempio, il taglio previsto per la Provincia di Roma che sarà di 66.985.081euro o quella di Milano con 63.026.861euro in meno. Una differenza con Roma di quasi 43milioni di euro e con Milano di oltre 46milioni. “I tagli sono stati calcolati sulla percentuale dei costi intermedi – ha affermato Serao – Per la Provincia di Napoli sono stati considerati tali anche i costi relativi ai rifiuti e agli ex detenuti ora lavoratori socialmente utili”. Per quanto riguarda la voce rifiuti, Serao ha spiegato che “non esisteva un codice ‘costi finali’ per l’immondizia, ragion per cui “sono stati considerati ‘intermedi’”. “Un paradosso – l’ha definito l’assessore provinciale al Bilancio – tanto più se si considera che dal prossimo anno occuparsi dei rifiuti sarà compito dei Comuni”. Altro “paradosso”, come ha continuato Serao, “é il non poter ricorrere ai contributi di 9milioni di euro previsti dalla spending review perché l’ente non ha debiti”. “Di questo passo – ha avvertito – saremo costretti a sforare il Patto di stabilità”. “Un’ingiustizia che ricadrà sui cittadini – ha concluso Pentangelo – Una punizione che subiranno più loro di noi direttamente perché saremo costretti a non poter offrire più servizi”.