CASERTA – Con riferimento all’iniziativa promossa dal consigliere regionale Gennaro Oliviero volta ad assicurare e garantire il giusto riparto delle risorse per la Sanità Casertana, il presidente della Sezione Sanità Privata di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone, ha dichiarato quanto segue:“La Salute è un diritto sacrosanto di tutti i cittadini, che devono poter ricevere assistenza sanitaria allo stesso modo, a prescindere dal posto in cui abitano.
A dispetto di questa semplicissima formulazione, in provincia di Caserta le cose non funzionano esattamente così. Basti pensare, infatti, che per questo territorio la ‘spesa sanitaria procapite’ è di solo 1.320 euro, vale a dire circa 340 euro in meno rispetto ai cittadini della provincia di Napoli e, comunque, di 220 euro in meno rispetto alla media regionale, che è di 1.540 euro.
“Queste cifre si traducono in un ammanco per i cittadini Casertani di circa 250 milioni di euro l’anno, per cui le risorse complessivamente assegnate non consentono di garantire i livelli essenziali d’assistenza. Condizione, questa, peraltro, che è alla base dell’altissima migrazione extra regionale dei malati e tra le più alte d’Italia.
“Alla luce di questo scenario impietoso, nel corso degli ultimi mesi, attraverso la sensibilizzazione delle parti politiche, delle forze sindacali e delle associazioni di categoria – ricordo, in materia, l’interessante convegno che Confindustria Caserta organizzò a luglio scorso, con la partecipazione di numerosi consiglieri regionali – questo problema è stato finalmente recepito dalla Regione Campania che, attraverso la mozione presentata dall’on. Gennaro Oliviero, ha messo decisamente in atto una risposta necessaria ai ‘problemi sanitari e sociali di Terra di Lavoro’.
“Mi auguro, quindi, che il lavoro avviato prosegua in Consiglio Regionale nel migliore dei modi. Rivolgo, pertanto, il mio personale invito ai Consiglieri e agli Amministratori di questo territorio a continuare il lavoro iniziato in maniera responsabile, nell’obbiettivo comune di restituire ciò di cui la provincia è stata depauperata, in modo da poter garantire un risposta sanitaria adeguata a soddisfare i ‘livelli essenziali d’assistenza’ e mantenere i livelli occupazionali già fortemente in crisi”.