CASERTA – La Cgil Caserta sostiene la Mozione Consiliare annunciata dal capogruppo regionale del PSI Gennaro Oliviero, volta a promuovere, definitivamente, la modifica del riparto delle risorse economiche e finanziarie sanitarie per assicurare il riequilibrio dell’offerta dell’intero fabbisogno della Provincia di Caserta. C’è grande aspettativa, quindi, per il prossimo Consiglio Regionale, proprio per l’attesa mozione che figura all’ordine del giorno, a firma di Gennaro Oliviero, sottoscritta dai Consiglieri Regionali casertani.
La richiesta è chiara: promuovere una maggiore assegnazione delle risorse economiche e finanziarie destinate all’offerta sanitaria della Provincia di Caserta. È stato lo stesso Capogruppo Oliviero e dichiarare che occorre “Assicurare e garantire il giusto riparto delle risorse per la Sanità casertana. Sarà un giorno importante per la Provincia di Caserta, – ha continuato Oliviero – la Mozione che ho proposto, arriva in aula, se votata favorevolmente, andrà a determinare il giusto riequilibrio delle risorse economiche destinate alla Sanità di Terra di Lavoro. Mi auguro che non prevarranno atteggiamenti pregiudiziali o logiche autoreferenziali e speculative, in ballo c’è il diritto alla salute delle nostre popolazioni”. L’iniziativa promossa rappresenta il coronamento di tutte quelle azioni portate avanti, con assoluta coerenza, negli ultimi mesi, condivise anche dalle altre organizzazioni sindacali e, unanimemente, dai consiglieri regionali casertani. Si tratta di un atto, data la sua importanza per le sorti della sanità casertana, sicuramente bipartisan, che impegnerà il Presidente della Giunta Regionale, già Commissario alla Sanità, On.le Caldoro, a rispettare quanto è già stabilito per legge, rispondendo, finalmente, in maniera adeguata, ai bisogni di salute di Terra di Lavoro. La Cgil ribadisce che la provincia di Caserta è la più penalizzata rispetto all’intera Regione, sia in termini di strutture sanitarie che di servizi, anche in vista dei notevoli tagli che si sono abbattuti sui servizi erogati prevalentemente alle fasce più deboli dei cittadini, lesivi dei principi fondamentali della Costituzione e che di fatto mettono a rischio l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.