NAPOLI – La Commissione di Vigilanza sulla Bagnolifutura, presieduta dal consigliere anziano Marco Nonno, si è riunita oggi per l’elezione del presidente e l’audizione dei vertici della società di trasformazione urbana su una serie di atti (bilancio ed allegati, lettere di invito, disciplinare, ricapitalizzazione ed atti consequenziali, manifestazioni d’interesse), presenti il Presidente Omero Ambrogi, il Vicepresidente Massimiliano Di Gioia e il Direttore Generale Tommaso Antonucci.

Dopo aver constatato l’impossibilità di procedere all’elezione del presidente a causa della mancanza del numero dei consiglieri necessario, il consigliere Nonno ha comunicato di aver ricevuto dalla Bagnolifutura gli atti richiesti, che non è stato possibile distribuire prima per la mancanza di titolarità della funzione di presidente. Sul punto, il consigliere Lebro ha ribadito il proprio dissenso al mancato accordo sulla presidenza, circostanza che, di fatto, rende impossibile ai commissari di svolgere a pieno il proprio ruolo, come quello di prendere visione degli atti ricevuti prima delle sedute.

 

Numerosi i quesiti posti dai consiglieri che hanno ricevuto risposta dal presidente e dal direttore generale della Bagnolifutura. Il consigliere Lebro, in riferimento alle manifestazioni d’interesse per la vendita dei lotti, ha chiesto se sono state effettuate adeguate verifiche per scongiurare il rischio di un accordo tra le imprese partecipanti a fini speculativi, in contrasto con le regole della concorrenza, e sull’esistenza di un piano industriale per la parte del Parco dello Sport da mettere a reddito; il consigliere Gennaro Esposito sull’assegnazione della gestione del Parco dello Sport ad un soggetto con capitale sociale modesto, ad un canone molto conveniente (60 mila euro annui) e che non avrebbe le caratteristiche per gestire un parco di grandi dimensioni (17.000 mq) e dalle enormi potenzialità; il consigliere Schiano sull’esistenza di clausole che espongano la Bagnolifutura alla richiesta di risarcimento dei danni in caso di mancato rispetto dei tempi di affidamento in gestione del Parco dello Sport.

Il presidente Ambrogi ha risposto relativamente ai soggetti che hanno partecipato alla manifestazione d’interesse e agli atti successivi. La procedura di gara prescelta, ha chiarito, è stata pubblicizzata sul sito della società e illustrata in dettaglio nelle precedenti riunioni con la commissione. Sono quattro le imprese che hanno manifestato interesse sui quattro lotti previsti dal bando, per un totale di dodici manifestazioni. Entro il 15 febbraio 2013 dovranno essere presentate le offerte. Sulla Porta del Parco non grava alcuna ipoteca e, a seguito del rilascio della certificazione di agibilità, l’intera struttura potrà mettere a regime tutte le proprie potenzialità (centro benessere, caffetteria, parcheggio). Il direttore generale Antonucci ha spiegato che le imprese che hanno partecipato alla manifestazione di interesse hanno origini diverse, sono in competizione tra loro ed è da escludere un accordo tra le stesse. Sulla possibilità di rivedere l’affidamento della gestione del Parco dello Sport, Antonucci ha sottolineato che, rispetto all’ipotesi di aprire un contenzioso con il soggetto vincitore, vanno valutati una serie di elementi ulteriori, come gli alti costi di manutenzione, ordinarie e straordinaria, e di sorveglianza, tutti a carico del concessionario, sulla necessità di mantenere la qualità sociale della struttura, aperta al quartiere, e sull’opportunità di bandire una nuova gara.

I rappresentanti della società si sono riservati, infine, di visionare la relazione della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti indicata dal consigliere Iannello, che conterrebbe numerosi riferimenti al sito di Bagnoli e, in particolare, ai controlli espletati sulla bonifica: in particolare, nella parte a terra.

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