La Juventus non si ferma piu’. Sul campo neutro di Parma la squadra di Conte soffre un tempo, subisce il gol del Cagliari, ma reagisce e conquista i tre punti in extremis. In uno stadio desolato e quasi completamente schierato per la Juventus, il Cagliari parte forte e inibisce i campioni d’Italia. Al Tardini la coppia Pulga-Lopez schiera un 4-3-3 particolare, sacrificando Thiago Ribeiro nell’asfissiante marcatura di Pirlo e chiedendo grande aggressivita’ ai propri uomini.

Il piano funziona perche’ i giocatori del Cagliari lo eseguono alla perfezione, mentre la Juventus entra in campo con l’atteggiamento sbagliato. Al quarto d’ora, alla prima vera occasione, i sardi trovano il vantaggio: Sau si procura un calcio di rigore (fallo di Vidal), Pinilla batte Buffon dal dischetto. Il gol subito non scuote la Juventus, in letargo fino alla mezz’ora e svegliata soltanto da Pirlo, pericoloso nei minuti finali del primo tempo con alcune punizioni e un sinistro dalla distanza comunque bloccato senza affanno da Agazzi. Al 39′, per la verita’, i bianconeri meriterebbero forse un rigore per la trattenuta di Astori su Quagliarella, ma il Cagliari torna negli spogliatoi con un vantaggio meritato. Nella ripresa la Juventus preme subito sull’acceleratore per trovare il pareggio. La prima, grande occasione arriva al 18′ sul corner battuto da Pirlo: Bonucci di testa colpisce la traversa, Agazzi compie un miracolo su Matri, poi Nainggolan sbilancia Asamoah a pochi passi dalla porta, ma l’arbitro Damato lascia correre. Un minuto dopo il Cagliari rimane in dieci per l’ennesimo fallo di Astori, ma al 27′ Vidal complica la vita alla Juventus, calciando alto il rigore procurato da Giovinco. Il meritato pareggio arriva comunque tre minuti dopo: Vucinic impegna Agazzi, Matri raccoglie la respinta corta del portiere e ribadisce in rete. La Juventus attacca, il Cagliari soffre, Agazzi ferma Asamoah con un miracolo, ma al 47′ Matri sfrutta al meglio un rimpallo e regala i tre punti ai bianconeri. Al 50′ Vucinic completa la festa: la Juventus chiude alla grande.

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