C’é una confortante aria di nuovo nelle canzoni del Sanremo di Fabio Fazio, edizione 2013. Sarà che c’é un tutor musicale come Mauro Pagani, ma è difficile ricordare un simile livello medio di qualità e un’attenzione a rimanere agganciati alle sonorità del nostro tempo, finalmente liberi dalle canzoni scandalose del passato, dagli scempi all’intelligenza perpetrati in nome della ricerca della polemica.

E’ significativo che il primo atto ufficiale di questo festival sia stato l’ascolto delle canzoni in gara tra i Campioni, un ascolto ospitato nelle sede Rai di Milano, presenti Fazio e Pagani. E’ storia fin troppo nota che i super big della musica italiana non vanno al festival: però quest’anno, ed è una novità, l’elenco degli autori comprende Gianna Nannini, Pacifico, Francesco Bianconi, Federico Zampaglione, Giuliano Sangiorgi, Peppe Servillo, Enzo Gragnaniello e, questa è una chicca, anche l’impagabile Lelio Luttazzi. Alcuni delle migliori penne della musica italiana hanno scritto per Sanremo e questo é un confortante passo in avanti anche in proiezione futura. “Spero che i grandi ascoltando il festival quest’anno siano stimolati a partecipare, confortati dal fatto che autori importanti abbiano accettato di mandare i loro brani all’Ariston” dice Mauro Pagani che, come d’altra parte Fazio, visto il loro ruolo istituzionale, sono attenti a non sbilanciarsi in giudizi di merito sui brani.

“E’ un festival sulla canzone italiana, quindi, anche in considerazione dell’attenzione ai costi che la situazione del Paese impone, non siamo assillati dalla ricerca a ogni costo della super star” spiega Fazio che anticipa: “Saviano e Gramellini al festival? Non si fa il già fatto”. Come è noto quest’anno i Campioni portano due brani ciascuno: la scelta del pezzo che proseguirà nella gara sarà decisa al 50% dal voto popolare e da quello della critica accreditata all’Ariston. Le canzoni del girone sono dunque 28, il che ha creato qualche ansia tra chi è in gara tra i Giovani, preoccupati di andare in onda molto tardi. “E’ una questione che ci sta a cuore, faremo in modo di distribuire i Giovani nel corso della serata, tenendo conto che le scalette sono scandite dai break pubblicitari” rassicura Fabio Fazio. Dal canto suo Mauro Pagani, ex Pfm, nonché compagno d’avventure musicali (e non) di Fabrizio De André, spiega di aver avuto “un ruolo da consulente nella scelta dei brani in gara, perché Fabio e il suo gruppo hanno idee precise. In certi casi ho contattato gli artisti per consigliarli soprattutto sul secondo brano, tenendo conto che era interesse delle case discografiche non presentare canzoni che non rappresentassero l’atmosfera degli album che usciranno dopo il Festival”. L’assenza dell’hip hop è stata un scelta? “No – risponde Pagani – La nostra sensazione è che gli artisti di questa area abbiano scelto di non venire. Probabilmente temevano di esporsi nei confronti del loro pubblico di riferimento, forse si sentono protetti se hanno la possibilità di fare gruppo”. La presenza di Chiara, vincitrice di quest’anno di X Factor, Annalisa, che proviene da Amici, e di Marco Mengoni rappresenta un cedimento alla logica del talent? “I talent sono una realtà della musica italiana e Sanremo non è il concerto del Primo Maggio – spiega Pagani -. Poi va anche detto che i giovani artisti oggi in Italia hanno poche possibilità di farsi ascoltare. Certo, i talent sono gare tra interpreti e i ragazzi vengono indirizzati soltanto verso un determinato modo di interpretare le canzoni, ma quest’anno questi ragazzi da talent vengono con brani di Zampaglione, Bianconi, Nannini e Pacifico”.

 

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