Tre innesti a gennaio per centrare la zona Champions, ma il vero rinforzo Andrea Stramaccioni lo attende per il prossimo weekend. Il tecnico in estate ha puntato su Diego Milito, scartando Giampaolo Pazzini e avallando lo scambio con Cassano. L’argentino ha timbrato il cartellino otto volte, poi si e’ fermato per un ginocchio ballerino e nel 2013 ha giocato solo pochi minuti contro il Pescara.

E’ di nuovo pronto per scendere in campo, lo era gia’ per Siena ma la prudenza ha indotto lo staff medico e tecnico a prolungarne l’assenza e giocarsi la carta del ”Principe” solo contro il Chievo. Tornera’ da titolare e trovera’ un’Inter diversa da quella che ha lasciato, per posizione in classifica e fiducia generale. Forse anche per modulo, se Stramaccioni decidera’ di dare seguito ad un cambio di rotta che potrebbe riportare i nerazzurri all’inizio della stagione. Fu dopo la sconfitta in casa contro il Siena che il tecnico passo’ alla difesa a tre, e’ dopo l’ultimo tonfo con i toscani che potrebbe materializzarsi il ritorno alla retroguardia a quattro. Una scelta facilitata dall’assenza di Samuel per infortunio e Chivu per squalifica, oltre che dall’analisi delle ultime prestazioni. Stramaccioni potrebbe anche arretrare il rientrante Cambiasso, sempre che l’argentino dovesse farcela per domenica, ma e’ una situazione di ripiego e in passato non ha dato garanzie. L’allenatore, che oggi ha visto all’opera per la prima volta l’ultimo acquisto di gennaio Juan Pablo Carrizo, sa di giocarsi tanto nel mese di febbraio: domenica prossima c’e’ il Chievo, poi il calendario porra’ di fronte all’Inter la Fiorentina in trasferta e il derby della Madonnina, con l’aggiunta dei due impegni nei sedicesimi di Europa League. La gara al Massimino di Catania del 3 marzo chiudera’ un ciclo ad alto coefficiente di difficolta’, che potrebbe sancire un ritorno in auge delle quotazioni nerazzurre in campionato o un definitivo allontanamento dalle zone alte della classifica. ”La qualificazione alla Champions e’ fondamentale per una questione economica e sportiva”, ha dichiarato Moratti, la cui fiducia in Stramaccioni esiste tuttora, ma non ha credito infinito e a Siena ha avuto un lieve ribasso. Se a maggio si dovesse finire oltre il terzo posto una nuova guida tecnica per la prossima stagione non sarebbe pura fantasia.

 

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