VILLA LITERNO – La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento di scarcerazione che era stato disposto dal Tribunale del Riesame nell’ottobre scorso nei confronti del consigliere regionale Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno coinvolto in una inchiesta della Dda di Napoli. Il 23 ottobre, dopo 11 mesi di reclusione, Fabozzi aveva lasciato il carcere in seguito all’annullamento del Riesame.

In merito alla decisione della Cassazione intervengono Mario Griffo e Umberto Del Basso De Caro, legali del consigliere regionale. “Si tratta di una decisione relativa esclusivamente alla sussistenza delle esigenze cautelari. La Suprema Corte ha già annullato le due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli per mancanza di indizi di colpevolezza e per l’assenza di riscontri oggettivi alle dichiarazioni dei pentiti. L’accoglimento del riscorso contro la scarcerazione – osservano Griffo e Del Basso De Caro – non intacca minimamente le due sentenze della Cassazione a favore di Fabozzi. Annullando le due ordinanze cautelari, la Suprema Corte ha ribadito per ben due volte che a carico del consigliere regionale Enrico Fabozzi non ci sono prove e che i collaboratori di giustizia sono inattendibili. E’ importante – concludono i due avvocati – non fare confusione tra due piani distinti e separati: quello delle esigenze cautelari; e quello delle accuse contenute nelle ordinanze. L’annullamento delle due ordinanze cautelari è un provvedimento “assorbente” rispetto alle esigenze cautelari”.

In sostanza, le esigenze cautelari si applicano solo in caso di gravi indizi di colpevolezza, ma poiché la Cassazione ha sentenziato che non ci sono prove a carico del consigliere regionale Fabozzi, di conseguenza viene meno anche la valutazione dell’applicazione di misure restrittive, che quindi non vengono più prese in considerazione.

 

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