NAPOLI – Un’associazione per delinquere specializzata nella ricettazione e nel traffico di orologi di notevole valore di illecita provenienza è stata sgominata al termine di indagini del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli coordinata dalla sezione reati contro la Pubblica amministrazione della Procura.
I finanzieri hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari e un divieto di dimore nel comune di Napoli.
Le indagini sono scaturite da quelle più complesse riguardanti la vicenda P4 che nel 2011 portò all’applicazione di una misura cautelare per il deputato Alfonso Papa, del Pdl, ora sotto processo. Tra le persone arrestate oggi c’é Gennaro Giuliano, che è accusato di ricettazione. Nel corso dell’inchiesta sulla P4, fu fotografato, all’esterno di un noto cinema napoletano, mentre consegnava un orologio di valore allo stesso Papa, a sua volta indagato per ricettazione. Oltre a Gennaro Giuliano, il pregiudicato fotografato nel corso delle indagini sulla P4 mentre cedeva un orologio all’onorevole Alfonso Papa, in via Chiaia, stamane i militari della Guardia di Finanza hanno arrestato Raffaele Fiengo, Raffaele Matrullo e Adriano Motta, cui il gip Luigi Giordano ha concesso i domiciliari, e hanno notificato il divieto di dimora a Napoli al gioielliere Stefano De Luca, il cui negozio era diventato, secondo l’accusa, il luogo di ritrovo della banda di ricettatori.
Indagando sulle frequentazioni di Papa e sulle presunte richieste di denaro in cambio della rivelazione di notizie coperte da segreto, ricostruisce il gip, gli uomini del nucleo di polizia tributaria della GdF hanno scoperto “l’esistenza di una articolata organizzazione, radicata sul territorio napoletano, attiva nella commercializzazione di orologi” (tra cui Rolex, Bulgari, Cartier, Patek Philippe, Eberhard, Vacheron Constantin, Chanel, Omega) “con un tale livello di penetrazione nel tessuto sociale e con un tale livello di assiduità e stabilità di rapporti fra gli associati da far pensare alla creazione di un vero e proprio mercato parallelo rispetto a quello legale. Dalle risultanze istruttorie – scrive ancora il giudice – è emerso che Gennaro Giuliano, operante nella zona della ‘Maddalena’, è al centro di un sistema di approvvigionamento e rivendita di orologi di provenienza evidentemente illecita, che si regge sul reciproco apporto di ciascuno degli associati e che mira alla vendita di orologi a terzi rispetto all’associazione, a volte consapevoli della provenienza delittuosa della merce, a volte invece vittime di veri e propri raggiri”.
Alfonso Papa contattava il ricettatore di orologi Gennaro Giuliano servendosi di utenze telefoniche intestate a persone ignare ed “intratteneva con lui conversazioni aventi ad oggetto l’acquisto di orologi di prestigiose case, incontrandosi per strada in modo furtivo, fissando appuntamenti in luoghi appartati ovvero nei sottopassaggi della metropolitana e negli anfratti dei vicoli della città”. Nell’ordinanza cautelare notificata oggi a cinque persone accusate di far parte di un’organizzazione dedita alla ricettazione di orologi, il gip Luigi Giordano ricostruisce i rapporti tra il deputato uscente del Pdl e il pregiudicato arrestato. Fondamentali le intercettazioni telefoniche, avviate quando non si sapeva ancora che ad utilizzare quei telefoni fosse un parlamentare ed utilizzabili unicamente nei confronti di Giuliano. Secondo il giudice, “Giuliano era considerato dall’on. Papa un sicuro punto di riferimento in fatto di acquisto di orologi”. Inoltre, “appare sicuramente significativo il fatto che Papa, nel far dono degli orologi, di regola si limitava a consegnarli privi del relativo astuccio e della relativa garanzia. Tale circostanza da una parte è a dir poco inconsueta per orologi del valore e del pregio di quelli donati da Papa; dall’altra è emblematica dell’assai dubbia provenienza degli stessi. Agli atti dell’indagine, infatti, è emerso che non solo per gli orologi nuovi, ma anche per quelli usati, astuccio e garanzia sono indici imprescindibili dell’originalità e della provenienza lecita dei preziosi, particolare che l’uomo medio conosce. Da questi elementi l’ipotesi che Papa abbia acquistato e fatto dono di orologi di provenienza illecita, e ciò ben consapevole della suddetta provenienza di orologi fornitigli da un venditore atipico come Gennaro Giuliano, peraltro senza astuccio né garanzia, elementi che sono indici inequivoci della provenienza illecita della merce acquistata”. “Buongiorno dottore. Ehi, dimmi un po’, ce l’hai l’Off Shore?”.
Così il 3 settembre 2010 Gennaro Giuliano, il pregiudicato arrestato oggi per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, proponeva un affare al parlamentare del Pdl e magistrato Alfonso Papa. Il deputato chiede: “Sarebbe il Royal Oak?”. Giuliano conferma: “Eh! Il Royal Oak, modello più grande, con i tasti di gomma, la corona di gomma, il quadrante giallo, cinturino nero, con la deployance. Vedi che ce l’hai sul libro che ti ho dato… Quello porta sedici e due. Se ti interessa, cinque e cinque, nuovo, bello”. Commenta il gip Luigi Giordano: “Giuliano, senza troppi giri di parole, propone al parlamentare l’acquisto di un orologio la cui provenienza risulta almeno sospetta come si desume dal costo (cinque e cinque in luogo di sedici e due) e dai termini dell’insolita negoziazione telefonica. Giuliano, inoltre, nella veste di offerente, al fine di rendere chiaro a Papa quale articolo stesse proponendo, fa in modo allusivo quanto emblematico un chiaro riferimento ad un libro dallo stesso fornito a Papa in precedenza, libro che si deve chiaramente intendere come un catalogo di orologi consultabile dal cliente per visionare almeno su carta la merce di cui non ha diretta disponibilità visiva. Il particolare del catalogo nella disponibilità di Papa è indicativo del fatto che quest’ultimo sia un abituale acquirente di orologi provenienti dal sistema di approvvigionamento di Giuliano”.
“Ci vediamo alla stazione dove ci vedemmo quella volta: ti ricordi che ci presero per due ricchioni?”. Così il 2 settembre 2010 il deputato del Pdl Alfonso Papa dava appuntamento a Gennaro Giuliano, arrestato oggi dalla Guardia di Finanza con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione. L’intercettazione, utilizzabile solo nei confronti di Giuliano e non del parlamentare uscente, è contenuta, assieme a molte altre, nella misura cautelare emessa dal gip Luigi Giordano su richiesta dei pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio. Il luogo dell’appuntamento è un cunicolo della metropolitana: “Al solito posto, vicino alla farmacia mi sembra che stava”, dice Giuliano. Papa precisa: “Arrivi, scendi le scale e poi eravamo entrati dentro quella rientranza che tu dicesti: questi qua ci prendono per ricchioni”. Secondo il giudice, i due si accordano per incontrarsi “con l’evidente intento di effettuare una delle compravendite di orologi, peraltro in condizioni di luogo certamente significative sul piano investigativo. L’insistenza con cui Papa invita Giuliano a non vedersi vicino alla farmacia, bensì in una rientranza dei corridoi sotterranei della metropolitana che portano ai binari rende manifesta la volontà di evitare che del loro incontro possa venire a conoscenza qualcuno”.