NAPOLI – La Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, ha incontrato oggi il Presidente della società Napoli Servizi, Antonio Saturnino, per essere informata, come ha precisato in apertura il Presidente Capasso, dell’organizzazione  che la società partecipata si sta dando a seguito dell’affidamento, fino al 30 giugno 2013, delle attività di manutenzione ordinaria, e di gestione della stessa manutenzione, del patrimonio immobiliare a reddito avvenuta con la delibera 1035 approvata dal Consiglio comunale lo scorso 28 febbraio, attività che si aggiungono all’affiancamento tecnico agli uffici comunali ai quali è passata la gestione del patrimonio.

 

 

Il Presidente Saturnino ha fornito alla Commissione, sia nella sua relazione iniziale che nella replica alle considerazioni espresse dai consiglieri nel corso della riunione, un quadro ampio delle attività organizzative messe in campo per la gestione della manutenzione (nella quale è subentrata alla Romeo) che delle prospettive che si apriranno allorché il Comune darà attuazione agli indirizzi sulla gestione complessiva del patrimonio che sono delineati nella delibera di Giunta n. 1034 e che proiettano il modello di gestione internalizzata del patrimonio oltre il termine del 30 giugno prossimo. E’ questa, infatti, la data prevista dalla spending revew entro la quale il Comune dovrà mettere sul mercato almeno il 30% delle proprie società partecipate, a meno che queste non assumano la natura di società che svolgono servizi di interesse generale. Il Presidente Saturnino ha precisato che è compito del Comune delineare la strategia ed il ridisegno della società alla quale compete, invece, l’organizzazione delle risorse e degli strumenti a disposizione per assolvere ai compiti che le vengono affidati. In generale, la società, nel corso degli ultimi 18 mesi, ha portato avanti un processo di efficientamento fondato sull’organizzazione, su un nuovo sistema di controllo e su un piano delle prestazioni e dei risultati del personale rispetto al quale va notato che incide per 87%, cioè per 44 milioni circa, sul bilancio totale della società che ammonta a 62 milioni annui. La Napoli Servizi ha fornito al Comune un piano industriale che prevede per ognuno dei servizi svolti oggi dalla società, e per i servizi ulteriori che si intende affidare ad essa, una documentazione tecnica ed economica dettagliata. Per quanto riguarda specificamente l’organizzazione che la società si è data per la manutenzione ordinaria del patrimonio affidatale, il Presidente della Napoli Servizi ha comunicato che attualmente sono state destinate 26 unità lavorative (che potranno diventare 50 una volta che il sistema andrà a regime) e che il sistema è organizzato con un call center che gestisce attraverso codici di urgenza le richieste manutentive.

I consiglieri intervenuti, oltre a domande sull’organizzazione della società, hanno espresso valutazioni differenti in merito al percorso attraverso il quale deve essere realizzata la strategia, condivisa, dell’internalizzazione dell’intera gestione del patrimonio, sottolineando: la preoccupazione che la società possa essere “spacchettata” lasciando alla proprietà pubblica solo la parte improduttiva della stessa con il rischio di vanificare l’orientamento della gestione diretta del patrimonio (Iannello); la necessità che l’amministrazione predisponga una delibera-quadro che delinei in modo unitario la visione sulla gestione del patrimonio e la mission della Napoli Servizi (Lebro); l’urgenza di scelte chiare da compiere in tempi rapidi per conseguire l’obiettivo della valorizzazione del patrimonio salvaguardando il piano occupazionale (Antonio Borriello); la preoccupazione che, avendo fortemente vincolato il piano di riequilibrio alle dismissioni del patrimonio, non si riesca a valorizzare pienamente lo stesso che invece deve essere fonte di redditività nella situazione finanziaria difficile dell’Ente (Palmieri); occorre mantenere ferme le scelte già compiute in merito alla gestione del patrimonio e nelle nuove scelte che dovranno farsi, in sede di bilancio, confermare gli orientamenti per la gestione diretta del patrimonio attraverso Napoli Servizi (Moxedano); la necessità di definire le attività concrete che dovranno essere svolte per realizzare l’obiettivo della valorizzazione del patrimonio a partire dalle modalità con le quali gestire in modo efficiente le morosità (Grimaldi); l’opportunità di affiancare al piano industriale un cronoprogramma degli interventi ed una carta dei servizi per gli utenti (Vernetti); l’opportunità di chiarire come il percorso, finora condiviso, dell’internalizzazione della gestione del patrimonio proseguirà tenendo conto del problema delle risorse e della complessità e molteplicità dei compiti che il Comune sta affidando alla società (Fucito).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui