NAPOLI – «Troppe vuote parole, pochi fatti e ancora minore sostegno. Le Istituzioni, sui beni confiscati, fanno poco o nulla, si limitano alle passerelle, poi tutti sono pronti a dare sostegno e solidarietà se accade qualcosa» lo afferma Antonio Amato, Presidente della Commissione Regionale Beni Confiscati commentando il raid sui terreni di Chiaiano intitolati ad Amato Lamberti.
«Le indagini faranno il loro corso, ma, al di là del grave episodio del furto, si evince sempre il disinteresse istituzionale di quanti pure dovrebbero supportare i progetti di riutilizzo dei beni confiscati. Basterebbe ricordare la storia di questo terreno per averne contezza. E lo stesso dicasi pure per “Le Gloriette” che oggi il sindaco ha visitato impegnandosi per l’ennesima e si spera definitiva inaugurazione. Certo ci sono difficoltà burocratiche, impedimenti di ogni tipo, ostacoli di dubbia natura. Ma» continua Amato «diciamo pure che, alla base di tutto, l’incapacità di vedere in questi beni la possibilità reale non solo di contrastare efficacemente la camorra, ma anche di creare uno sviluppo nuovo, sostenibile e inclusivo. La giunta Caldoro, su questi argomenti, segnala il record di indifferenza. Ancora aspettiamo l’applicazione della normativa sui beni confiscati approvata ormai un anno fa. Che fine hanno fatto l’ufficio per le aziende confiscate, le premialità per i progetti realizzati sui beni sottratti ai clan, l’osservatorio regionale? Da parte nostra, però» conclude il Presidente Amato «di certo non ci arrendiamo. Abbiamo già preparato un emendamento in finanziaria per destinare 450mila euro al fondo per sostenere i progetti di riutilizzo dei beni. E ci batteremo perché poi non si tradisca lo spirito della legge come fatto, invece, nel silenzio dei più, con il primo bando che, paradossalmente, esclude quanti direttamente gestiscono beni confiscati»