di Nicodemo Petteruti*
Egregio Direttore, ecco di nuovo si tuona dal gabinetto (di governo), impiantato da Pio Del Gaudio in Facebook, network usato a mo’ di lavatoio pubblico, in cui elabora la sua personale produzione amministrativa e spedisce nomine, revoche, provvedimenti, autoesaltazioni, rampogne e accuse.
Oggi è la mia volta. Ai precisi addebiti da me mossi, la risposta è il ricordo del protocollo Uttaro, firmato nel 2006 col Governo Italiano. Protocollo munito di ferree clausole di tutela e ristoro, poi tradito dal Governo Berlusconi perciò convenuto da me in giudizio (non ancora concluso). Argomento, che con la questione New Ecology c’entra come i cavoli a merenda, con cui Del Gaudio tenta di sfilarsi dalla polemica di cui è responsabile e che, come tanti altri che mi tirano in causa, ho ripetutamente proposto di dibattere in pubblico confronto, rimanendo vigliaccamente ignorato. Ho detto e ripeto che il problema New Ecology è stato mal gestito qui e anche in Regione, dove il sindaco di Caserta conta quanto a Caserta, cioè praticamente niente, essendo altre le mani che ne impastano la discutibilissima attività amministrativa (e politica).
Solo per promemoria, ricordo che la mia Amministrazione liberò Caserta dal Consorzio unico (che ha rovinato altri Comuni); la liberò dai rifiuti, attuò con successo la differenziata, rimosse “il panettone” e avviò la rimozione della trasferenza, monumenti di Falco e Del Gaudio, iniziò le pratiche per la caratterizzazione e bonifica dell’area Uttaro, senza mai tremare di fronte all’assunzione di responsabilità. Ricordo il titolo di prima pagina del Corriere del Mezzogiorno del 4 gennaio 2008: “ PETTERUTI OCCUPA IL COMMISSARIATO-Sindaco assessori e consiglieri a Napoli: Liberate Caserta dai rifiuti” e alla fine ci riuscimmo. Ora si preferisce aggrapparsi alle proposte della minoranza, dopo aver pigolato clemenza dalle associazioni locali, e vagolare fra tribunali procure e caserme in attività delatorie destinate a schifare perfino chi ne è destinatario, l’ultima delle quali, udite udite, è quella delle buche stradali che, sull’onda di quanto accaduto a Napoli potrebbe, chissà, ripescare qualche rimasuglio dimenticato negli armadi, vuoti di scheletri fino al 2010, e però riaperti ogni giorno in speranzosa ricerca.
Per questo gli avvocati sono già al lavoro e chi se ne frega se Caserta ha strade peggiori di Kabul: l’importante è dire e propinare: “NON SONO STATO IO MA QUELLI DI PRIMA”. Come per le questioni di Uttaro, delle quali racconterò la storia di dettaglio. Con la premessa che, ad oggi, il peggior disastro “ecologico” (compete con quello dell’era Falco/Del Gaudio) è stato ed è, per Caserta, l’amministrazione in carica. Uno sguardo al futuro: ma siamo sicuri che, quando terminerà, o cadrà come è probabile, controparte sia pronta a proporre una classe dirigente adeguata?
Nicodemo Petteruti*
Già sindaco di Caserta