MADDALONI – Gaetano Esposito ha inviato un dossier alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. I numeri parlano chiaro e non sono sopportabili. Maddaloni vive problemi di povertà e disoccupazione che generano disagio e insicurezza evidenti che, secondo il candidato a sindaco di Pd e Sel, devono entrare nelle emergenze dell’Agenda del Governo Nazionale. Molte famiglie di Maddaloni versano in condizioni di povertà ed aspettano risposte concrete. Nel dossier di Esposito, come soluzione alla gravissima condizione di molti cittadini e tantissime famiglie, viene indicato un sussidio per gli inoccupati.

 

Reddito di Cittadinanza vale a dire un assegno mensile da 500 a 700 euro per gli inoccupati di Maddaloni. Secondo il candidato a Sindaco per Pd e Sel il Reddito di Cittadinanza è lo strumento più adatto a fronteggiare i problemi di coloro che a Maddaloni vivono in condizioni di riconosciuta povertà. Muoversi dal basso, secondo Esposito, è la strada giusta per costruire un futuro solido. Un “sussidio” a chi non lavora elimina “la dannazione del non poter far niente”.

 

Le indicazioni e le soluzioni sono state trasferite attraverso un corposo e dettagliato dossier – costruito con puntiglioso pragmatismo e certezza di dati sul piano scientifico – che è strutturato per rendere disponibili e direttamente utilizzabili dal Governo Nazionale i dati raccolti da Esposito, sulla base della passata esperienza vissuta da una parte delle famiglie maddalonesi attraverso il “Reddito Minimo d’Inserimento”.

[Rmi – proposto per la prima volta in Italia nel 1995 a seguito di uno studio di Commissione di Indagine sulla Povertà e l’Emarginazione]

La vera sfida, in questo senso, sarà assicurare un’organizzazione snella ed efficace. Esposito ritiene che questo importante strumento, il Reddito di Cittadinanza, consentirà a Maddaloni di provare a conciliare effettivi bisogni di welfare e aspirazioni individuali dei cittadini maddalonesi. Sono dati preoccupanti quelli raccolti da Esposito che servono a dare l’idea di quanto gravi siano le condizioni attuali della città, tali da richiedere un intervento del legislatore sull’emergenza lavoro.

La presenza di sistemi locali d’intervento relativi all’assistenza economica alle famiglie attenua gli elementi di disuguaglianza ed inserisce una prospettiva di equità sui bisogni. Garanzie dei diritti fondamentali degli individui e rispetto della dignità della persona devono camminare di pari passo con i temi della crescita e dello sviluppo economico, al fine di dare risposte concrete e lungimiranti all’emergenza lavoro e ai problemi dell’impresa, micro (commercianti e artigiani), piccola e media.

Per affrontare i temi del disagio socio-economico di Maddaloni, Esposito aggiunge all’interno del dossier inviato al Governo Nazionale un progetto di sviluppo – supportato anche qui da certezza di dati sul piano scientifico – basato sull’analisi del territorio, sul supporto e sugli incentivi alle imprese, a partire dalla fiscalità di vantaggio. La soluzione consiste nell’istituire delle zone franche per le aree industriali e per il Centro Storico di Maddaloni. “Zone franche” significa applicare un regime fiscale e contributivo che rende possibile il moltiplicarsi del numero degli occupati.

“Zona franca” o “zona economica libera” è un’area delimitata – con un elevato indice di disagio – all’interno della quale si usufruisce di benefici tributari, agevolazioni fiscali e incentivi a piccole e medie imprese, come: non pagare dazi di importazione di merci; assenza di imposte [esenzione totale dalle imposte sui redditi per 5 anni]; esenzione dall’Irap [con il limite di 300 mila euro per ciascun periodo d’imposta]; esenzione dall’Imu [per soli immobili siti nella zona franca, posseduti e utilizzati per l’esercizio delle attività economiche]; esonero dal versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti per 5 anni, subordinato al fatto che almeno il 30% degli occupati delle imprese beneficiarie risieda nel sistema locale di lavoro in cui ricade la zona franca [compensazione utilizzando il modello F24].

“Attraverso questo dossier – dichiara Esposito – intendo accogliere le aperture istituzionali del Governo Nazionale sul tema dell’emergenza lavoro e sugli interventi esecutivi mirati alla “crescita” e relativi alle azioni urgenti per combattere la disoccupazione e l’emarginazione sociale. A Maddaloni questi temi vanno affrontati con urgenza. Per il Centro Storico e le Aree Industriali di Maddaloni bisogna istituire zone franche. Questo significa – continua il candidato a sindaco per Pd e Sel – avviare processi di programmazione per gli aiuti, la crescita e lo sviluppo delle piccole e micro imprese attive all’interno del Centro Commerciale Naturale e per quelle medie e grandi delle Aree Pip e delle Aree Industriali. Favorire lo sviluppo economico e sociale della nostra Città è urgente e vista l’attuale situazione e condizione di commercianti e imprenditori bisogna agire al più presto. Ho coinvolto il Governo Nazionale sulla questione del Reddito di cittadinanza. Sono certo che le risposte saranno immediate. Gli studi che abbiamo proposto – conclude Esposito – rappresentano la concreta possibilità di avviare un progetto pilota, come avvenne alla metà degli anni ’90 con il reddito minimo di inserimento, anche a Maddaloni. ”


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