Migliaia di persone, tante donne con abiti rossi come sognava lei, le note di ‘Bella ciao’ e infine il sorriso e il lunghissimo “ciao” di Dario Fo, il compagno di una vita. Milano ha salutato cosi’ questa mattina Franca Rame, scomparsa mercoledi’ a 83 anni. Dopo una breve e commossa cerimonia laica davanti al teatro Strehler, il corpo dell’attrice e’ stato sepolto al Famedio del cimitero monumentale, insieme ai milanesi celebri. Gente di tutte le eta’, persone comuni e volti noti, hanno voluto dare l’ultimo saluto alla ‘signora della Palazzina Liberty’; nel corteo che ha accompagnato la salma dal teatro al cimitero anche Beppe Grillo, Inge Feltrinelli e alcuni dei protagonisti dei movimenti degli anni ’60 e ’70.
In un “commiato” – come lui stesso ha voluto definirlo – di una ventina di minuti, Fo ha ricordato la moglie Franca recitando col sorriso un testo inedito dell’attrice, nel quale e’ Eva la prima creatura di Dio che deve scegliere tra l’immortalita’ e una vita a fianco al suo uomo Adamo. “Scrivevamo i testi del nostro teatro quasi sempre insieme – ha raccontato Fo – io mi prendevo l’onere di stendere la trama, quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso le recitavamo a soggetto”. “Questo era il metodo preferito, non sempre funzionava. Si discuteva, anche ferocemente – ha continuato – si buttava tutto all’aria e si ricominciava da capo. Mi ritrovavo a riscrivere tutto il testo da solo, poi lo si ridiscuteva e si giungeva a una versione che andasse bene a tutt’e due”. “Mia madre mi diceva sempre: Dio esiste, e non solo e’ comunista, ma e’ anche femmina”, le parole del figlio Jacopo, cui e’ toccato il richiamo alla durissima pagina dello stupro subito da Franca Rame nel 1973: “Fu rapita e massacrata dai fascisti, all’epoca c’erano corpi deviati dello Stato e addirittura carabinieri che brindarono. Mia madre ebbe il coraggio di raccontare tutto questo. Quando sento compagni delusi, che dicono che non abbiamo combinato niente, dico che non e’ vero: l’Italia ha problemi drammatici ma 40 anni fa era peggio”. Quindi, l’omaggio della piazza. “Franca, la donna migliore che ci abbia mai rappresentato” recitava il cartello innalzato da due donne vicino al feretro, accompagnato da canti partigiani e dall’Internazionale. “Sei stata una donna coraggiosa, libera, forte, guarderemo alla tua forza per essere piu’ forti, al tuo coraggio per non avere paura, alla tua liberta’ per difendere quella di tutti noi”, il saluto del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. “Continueremo a indignarci e ad avere il coraggio per combattere le ingiustizie, e Franca sara’ sempre con noi”.