NAPOLI – Si chiamava Cristina Alongi la donna che oggi a Napoli è morta schiacciata da un grosso pino abbattutosi su via Aniello Falcone mentre la signora stava passando con la sua automobile. Aveva 44 anni e lascia il marito e una bambina di 9 anni. L’albero si è sradicato da un giardino intitolato a Nino Taranto, che si trova ai bordi della strada. Secondo quanto si é appreso, la signora sarebbe morta sul colpo. Solo poco fa i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre il corpo dalle lamiere. La strada è ancora chiusa al traffico. I primi a giungere sul posto dopo la tragica fatalità sono stati gli agenti della polizia municipale i quali hanno anche cercato di soccorrere la vittima. I caschi rossi sono ora al lavoro per liberare la strada dal tronco che invade un intero tratto di via Aniello Falcone. L’area del giardino, da cui il grosso pino si è sradicato, è stata posta sotto sequestro giudiziario.
Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari interviene sulla tragedia di via Aniello Falcone, dove un pino secolare presente in un’aiuola dei giardini dedicati a Nino Taranto si è abbattuto su di un’auto in transito, uccidendo la donna che era alla guida. “ Innanzitutto intendo esprimere le mie più vive condoglianze ai familiari della giovane vittima – esordisce amareggiato Capodanno -. Sono anni che segnalo la grave situazione del poco verde pubblico presente al Vomero e, principalmente, delle aiuole e delle alberature stradali, ma purtroppo senza che si abbiano riscontro operativi da parte degli uffici competenti “.
“ L’ultima segnalazione, dell’altro ieri, con tanto di filmato e foto riguarda un platano secolare in via Scarlatti, presumibilmente morto, dal quale da tempo cadono rami di varie dimensioni e peso, col rischio di colpire i passanti (http://www.napolitoday.it/blog/vomero/vomero-albero-che-perde-pezzi-in-via-scarlatti.html ) – continua Capodanno -. Nel febbraio del 2012 un altro albero cadde in un’aiuola nei pressi di piazza degli Artisti, fortunatamente senza danni a persone o cose (http://www.napolitoday.it/blog/vomero/ancora-verde-pubblico-in-stato-d-abbandono-al-vomero.html ). I napoletani dovrebbero essere affetti tutti da un forte strabismo, così con un occhio potrebbero guardare dove mettono i piedi, evitando le buche e gli avvallamenti presenti sui marciapiedi e sulle carreggiate e con un altro potrebbero osservare gli oggetti che possono cadere dall’alto, tra i quali gli alberi ed i pali della pubblica illuminazione, come accade nella tragedia del dicembre 2006 quando un’altra donna che transitava sul suo motociclo perse la vita, uccisa da un lampione killer “.
“ In passato mi sono occupato più volte delle condizioni di degrado riscontrate nei giardini dedicati a Taranto – prosegue Capodanno -. L’ultima segnalazione è un SOS lanciato nel novembre dell’anno scorso, dopo aver riscontrato personalmente lo stato di abbandono e d’incuria nel quale versava l’intera area (http://www.napolitoday.it/blog/vomero/sos-dal-vomero-adottate-i-giardini-intitolati-a-nino-taranto.html ) “
“ Le condizioni del pino secolare che è caduto quest’oggi e che poteva causare una tragedia ancora più grande visto che si trova nei pressi di una fermata dell’ANM e che in quella zona nelle ore serali si radunano centinaia di giovani, potevano sono palesemente riscontrabili anche da alcune immagini presenti in Google Maps che fotografano la situazione al luglio 2012 – puntualizza Capodanno -. Due le condizioni che si osservano che avrebbero potuto, una volta eliminate, contribuire ad evitare la tragedia. La prima è che il pino caduto è fortemente sbilanciato verso la strada. Non occorre un tecnico per capire che nel tempo, a ragione della crescita prevalente dell’albero verso la carreggiata con un’evidente inclinazione del fusto in tale direzione, presumibilmente anche perché trovava ostacolo nella crescita nel verso opposto per la presenza di un’altra alberatura, la verticale calata dal baricentro si è andata sempre di più ad allontanare dalla base d’appoggio. Inoltre le pessime condizioni manutentive del terreno con evidente costipazione dovuta anche alla mancanza di idoneo e costante innaffiamento, al punto che le aiuole nelle foto appaiono aride e brulle, hanno portato le radici ad emergere verso la superficie, causando la caduta dell’albero fortemente sbilanciato nel peso “.
“ Sarebbe bastato mettere in atto gli idonei accorgimenti tecnici, con interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, per evitarne per tempo la caduta, ma purtroppo così non è stato. Sicché oggi siamo di nuovo a piangere l’ennesima vittima di una tragedia prevedibile, che di certo, anche quando saranno individuate ed accertate le responsabilità, non restituirà alla sua famiglia la giovane madre che quest’oggi ha perso la vita “.