Inviare una commissione d’accesso al Comune di Orta di Atella per verificare eventuali condizionamenti della criminalità organizzata sull’attività amministrativa. Questa la richiesta di 17 parlamentari del Pd formulata al ministro dell’Interno Angelino Alfano attraverso un’interrogazione a risposta scritta. L’iniziativa è stata promossa da Salvatore Piccolo (primo firmatario), Laura Garavini, Enzo Amendola, Pina Picierno, Giorgio Piccolo, Michela Rostan, Giovanna Palma, Leonardo Impegno, Fulvio Bonavitacola, Angelo Rughetti, Valeria Valente, Assunta Tartaglione, Massimiliano Manfredi, Luigi Famiglietti, Simone Valiante, Valentina Paris e Tino Iannuzzi.
IL SEQUESTRO DI IMMOBILI PER UN VALORE DI 75 MILIONI DI EURO
Partendo dal sequestro dello scorso 29 maggio di otto fabbricati per un totale di 1444 unità immobiliari (appartamenti, negozi, box auto) per un valore di circa 75 milioni di euro, gli esponenti del Partito democratico hanno evidenziato una serie di “gravi irregolarità” riguardanti l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Brancaccio. Non mancano riferimenti anche alle precedenti gestioni amministrative. “Nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria, che ha dato luogo al sequestro, – si legge nell’interrogazione – la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha iscritto nel registro degli indagati, per i reati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva, ventinove persone; tra esse figurano imprenditori edili, tecnici del comune, l’ex sindaco di Orta di Atella, Salvatore del Prete (attuale responsabile del Suap dello stesso comune), Claudio Valentino, tecnico estensore del nuovo Piano Urbanistico comunale e Nicola Iovinella, consulente esterno per i problemi urbanistici, nonché qualche potente imprenditore sospettato di relazioni affaristiche e collusive con ben noti clan camorristici operanti sul territorio”.
GLI ESPOSTI DEI CONSIGLIERI COMUNALI DI MINORANZA
I firmatari dell’interrogazione fanno riferimento a due esposti presentati in passato dai consiglieri comunali di minoranza di Orta di Atella “per segnalare gravi irregolarità amministrative che apparivano indizio di forti condizionamenti ambientali, tali da ostacolare il normale e corretto esercizio delle attività di gestione dell’ente comunale”. “Nel primo esposto, presentato in data 23 settembre 2011, – fanno notare i parlamentari del Pd – i suddetti consiglieri rimarcavano che nella vita amministrativa si «registravano quotidianamente episodi di malcostume denunciati alle autorità competenti e oggetto di indagine» e sottolineavano, altresì, uno scarso rispetto dei principi di buona amministrazione e di trasparenza delle procedure amministrative; gli stessi, inoltre, segnalavano l’adozione di una serie di provvedimenti anomali, di chiaro stampo clientelare, confliggenti con quel preminente interesse pubblico cui deve esclusivamente riferirsi l’azione amministrativa”.
“Nel secondo esposto (dei consiglieri comunali di minoranza, ndr) – si legge nell’interrogazione – si stigmatizzavano, in particolare, i provvedimenti assunti dal responsabile del settore edilizio, ingegnere Valentino, finalizzati a sospendere i procedimenti di annullamento in autotutela di permessi di costruzione illegittimi, correttamente e doverosamente avviati dal suo predecessore; si sono aggiunti adesso i recenti provvedimenti giudiziari di sequestro di 1444 unità immobiliari innanzi richiamati che confermano, nella sostanza, le irregolarità, le violazioni di legge e gli abusi tuttora sussistenti nel settore urbanistico, dai quali potrebbero desumersi indizi e sospetti di collusioni con ambienti della criminalità organizzata”.
IN PASSATO SEQUESTRATI ALTRI IMMOBILI
I parlamentari dei Democratici sottolineano che “già il 16 marzo 2012 era stato effettuato un sequestro di due complessi immobiliari su suoli inedificabili, realizzati in assenza di piano di lottizzazione ed erano stati deferiti all’autorità giudiziaria tecnici comunali e titolari di imprese di costruzioni per i reati di cui agli articoli 30 (lottizzazione abusiva) e 44 del decreto del Presidente della Repubblica 380 del 2001 e all’articolo 479 (falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici) del codice penale”.
IL CONCORSO “IRREGOLARE” PER ASSUMERE UN TECNICO PRESSO L’UTC
Ricostruendo l’attività di denuncia dei consiglieri comunali di opposizione, i firmatari dell’interrogazione pongono all’attenzione del ministro Alfano anche le procedure, ritenute illegittime e nulle, del concorso per titoli ed esami per l’assunzione di istruttore direttivo tecnico (Categoria D1), a tempo indeterminato e parziale. “L’oggetto specifico della contestazione dei suddetti consiglieri – osservano i parlamentari Pd – attiene alla asserita «manifesta illegittimità» di tutti gli atti relativi al concorso prima menzionato, in quanto lo stesso è stato indetto senza avere preventivamente attivato ed espletato le necessarie procedure di mobilità previstedall’articolo 30, comma 2-bis, e dall’articolo 34-bis del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 n. 165; devesi, peraltro segnalare che i consiglieri comunali Salvatore Del Prete, Michele De Micco, Francesco Piccirillo e Giuseppe Roseto in data 7 dicembre 2012, avevano sporto alla locale stazione dei carabinieri denuncia-querela con la quale lamentavano che «circola voce già da qualche mese circa il possibile vincitore che con una graduatoria aperta per tre anni, possono passare anche a tre» e indicavano i nominativi del vincitore e di coloro che si sarebbero classificati rispettivamente al 2° e 3° posto;sta di fatto che, con la delibera di giunta comunale n. 191 del 27 dicembre 2012 che approvava gli atti e la graduatoria del concorso, i nominativi indicati nella denuncia dei consiglieri risultavano effettivamente 1°, 2° e 3° classificato”.
LE GESTIONI AMMINISTRATIVE DEGLI ULTIMI ANNI TRA ARRESTI E SCIOGLIMENTO
Nella parte finale dell’interrogazione i firmatari fanno un excursus delle ultimi gestioni amministrative, evidenziando al responsabile del Viminale che nel giugno del 2008 il consiglio comunale fu sciolto per infiltrazioni camorristiche mentre era sindaco in carica Salvatore Del Prete. Mentre nel maggio del 2007 a carico di Angelo Brancaccio fu eseguita un’ordinanza di custodia cautelare per una serie di accuse. Nei confronti dell’attuale sindaco pende tuttora – precisano gli esponenti del Pd – un procedimento penale per i redditi di peculato, corruzione per atto contrario ai doveri del proprio ufficio, estorsione, concussione ed altro”. Secondo i parlamentari democrat “i gravi fatti preesistenti e quelli recentemente sopravvenuti avvalorano il fondato timore che possano ulteriormente consolidarsi quelle modalità di governo e quel sistema di gestione che erano stati contestati dalla commissione di accesso e sanzionati con il provvedimento di scioglimento del 2008 e che hanno dato luogo anche ad inchieste penali ed arresti per gravi reati”.
LA RICHIESTA AL MINISTRO ALFANO DI INVIARE LA COMMISSIONE D’ACCESSO
Alla luce del possibile rischio di infiltrazioni camorristiche e di presunti condizionamenti della criminalità organizzata sull’azione amministrativa, i firmatari dell’interrogazione a risposta scritta chiedono al ministro Alfano di disporre l’invio della commissione di accesso per “accertare se, nell’ambito dell’apparato politico-amministrativo, emergano elementi su collegamenti diretti e indiretti, con la criminalità organizzata, ovvero sussistano forme di condizionamento degli amministratori che possano compromettere la libera determinazione degli organi elettivi ed il buon andamento dell’amministrazione comunale”.
Mario De Michele
CLICCA QUI PER SCARICARE IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE AL MINISTRO ALFANO