NAPOLI – Proseguono a 360 gradi le indagini dei carabinieri della Compagnia di Bagnoli sull’omicidio di Rosario Grimaldi, ucciso in un agguato scattato la scorsa notte nel quartiere Soccavo di Napoli anche se, tra le ipotesi, prevalgono il regolamento di conti interno al clan e attriti nella designazione di un successore nella gestione degli affari illeciti nel quartiere.

Secondo gli investigatori, Rosario Grimaldi, nipote del boss detenuto Ciro Grimaldi, non era un elemento di spessore della criminalita’ locale. Nella criminalita’ organizzata di Soccavo non ci sarebbe un vero e proprio elemento di vertice e, di fatto, da circa 5-6 anni, il clan Grimaldi non era determinante nella gestione del malaffare della zona in quanto quasi del tutto sgominato dall’azione delle forze dell’ordine. Fino all’anno scorso (2012) gli affari illeciti erano gestiti dal gruppo dei Vigilia, costola predominante del clan Grimaldi. Ma nel giugno del 2012 i blitz di Carabinieri e Polizia quasi azzerarono anche quella fazione. Qualche mese dopo infine, nel mese di dicembre, venne anche ucciso Pasquale Vigilia, figlio di Alfredo Vigilia, detto “‘o niro”, reggente del clan Grimaldi: i sicari lo eliminarono con sei colpi di pistola in un centro scommesse di Soccavo.

 

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