Francesco Nitto Palma e Vincenzo D’Anna, in dissenso dal gruppo del Pdl, hanno annunciato che non voteranno la fiducia al governo Letta, dopo aver ascoltato il duro intervento di Luigi Zanda: “Nelle parole di Zanda non c’è alcun cenno di pacificazione, uscirò dall’aula durante la chiama”, ha detto Nitto Palma. Dello stesso tenore il parlamentare casertano, intervenuto in Aula al Senato per dichiarare il suo voto in dissenso rispetto all’indicazione data da Berlusconi di votare la fiducia al governo. “Sentendo la pronta reazione di Zanda che rivendica una maggioranza delimitata, anche se non sono nessuno non intendo offrire a Zanda il mio voto perchè chi non mi vuole non mi merita” ha sottolineato D’Anna.

“L’applicazione retroattiva di una legge penale è stata adottata solo da Hitler e Stalin – ha detto D’Anna rivolto al presidente del Consiglio – ed è affar suo se qui senza se e senza ci si rifiuta in maniera preconcetta e tracotante di ascoltare il parere della Corte Costituzionale come se la presenza del senatore Berlusconi per altri tre mesi costituisse il principale nocumento alla nazione”.” E’ su questa ipocrisia e su quella dei nostri colleghi che fanno i ministri, che nasce il dissenso che è bene venga fuori. Voltaire ci ha insegnato che quando la libertà di uno è minacciata sono in pericolo i diritti di tutti: non do il mio voto a questo governo, non do il voto all’ipocrisia, alla sete di potere e alla confusion di intenti su cui nasce” ha concluso.

 

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