Il consigliere comunale dell’Udc Antonio Ciontoli ha scritto una lettera al sindaco Pio Del Gaudio per avere risposte certe su una serie di stalli di sosta in piazza Vanvitelli che da divieto di sosta potrebbero diventare blu.
Ecco il testo della missiva:
Voci sempre più insistenti indicano la individuazione di stalli per parcheggio a pagamento in Piazza Vanvitelli. La notizia è alquanto imbarazzante se dovesse giustificarsi che la incapacità (o la scelta) di non governo della piazza, coincida poi con l’esigenza delle strisce blu che paradossalmente dovrebbero essere tracciate sul marciapiede che circonda la Villa Comunale!
E’ appena il caso di ricordare che intorno al Centro Storico insistono circa 3.000 posti di parcheggio tra l’inutilizzato e ormai degradato Carlo Terzo, il debordante Pollio, i due privati purtroppo chiusi, per eccesso di costi della Tarsu, posti nella parte sottostante di Parco del Corso ed in Via Roma, il parcheggio interrato del Monumento, quelli di Via Don Bosco e Via Colombo, per passare al doppio a cielo aperto, più l’interrato di Piazza Mercato, quello di Via Ricciardi e per finire quello del palazzo ex Banco di Roma di Piazza Vanvitelli, unitamente a quello riservato alla Questura di Via Gasparri, a cui si aggiungono l’introduzione dei parcheggi a pagamento a raso di Via Cesare Battisti, del primo tratto di Via Gasparri, di Via Roma ed il raddoppio di quelli posti tra Via Unità d’Italia e Via Cesare Battisti, secondo tratto. A questi dati, si devono aggiungere le strisce gialle per residenti poste tra Corso Trieste(I tratto…!!!), di via Cesare Battisti ed in parte in Via Roma che sono ad appannaggio di soste abusive e non dei soggetti residenti.
Alla luce di questo mini resoconto appare evidente che la tracciatura di strisce blu in Piazza Vanvitelli appare una forzatura e la volontà di rendere organizzato il disordine.
Più giusto sarebbe nella piazza in cui insiste il Comune, la Prefettura, la Questura, alberghi di un certo livello, istituti bancari oltre che la Villa Comunale, con bar che hanno eleganti dehors e sedute all’aperto e dove quotidianamente passano centinaia di bambini in transito da e per la storica scuola De Amicis, creare un meccanismo di diverso utilizzo dell’intero comparto, razionalizzando spazi ed obiettivi di nuova vivibilità.
Se non si introducono questi elementi di nuova consapevolezza e di cambio radicale del passo, da avviare unitamente ad una campagna di valorizzazione di un territorio centrale, racchiudibile in un fazzoletto di meno di un chilometro quadrato, sarà impossibile valorizzare la nostra città che, nel giorno in cui otterrà l’uscita dei turisti da Via Giannone, dallo scrivente programmato da anni, rischia di farli impattare con una immagine deteriore di piazze e strade invase da auto in sosta, consentita ed abusiva, ovunque.
Più giusto sarebbe, anche alla luce della richiesta blindatura di Via Mazzini dalle auto, fatta in queste ore dalle associazioni di tutela dei commercianti, impartire disposizione precise affinchè i vigili e le forze dell’ordine abbiano a prendere il sopravvento su una situazione che rischia di degenerare. A tal riguardo, da tempo, lo scrivente ha suggerito di compulsare il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto da S.E. il Prefetto per creare una sinergia tra i diversi operatori della sicurezza in città, iniziativa che può risultare utile a partire dalle principali piazze e nelle aree da sempre destinate all’attività di parcheggiatori abusivi, provenienti dal circondario napoletano, affinchè si possa ripristinare, con la legalità, una nuova e diversa immagine della città che non può continuare a consumarsi tra lamiere e degrado.
Lo sconcio di abusivismo che capita quotidianamente nel tratto che va dalla Flora fin sotto le mura della Reggia ha un impatto, visivo e fotografico, di livello mondiale, anche superiore all’effetto del Corno.
Chi ha la guida del processo amministrativo ha l’obbligo della profezia e dello sguardo scevro da retaggi, anche se le scelte difficili dovessero comportare sacrifici personali e politici. Tutto il resto, è ovvia gestione di un banale presente!