Aveva già denunciato due anni fa, facendoli arrestare, gli estorsori del clan camorristico Fragnoli, attivo a Mondragone, che gli avevano chiesto una tangente di 10 mila euro, l’imprenditore di Lusciano la cui denuncia ha portato stamattina all’arresto del sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo per tentativo di concussione. Il dato emerge dall’ordinanza d’arresto del Gip del Tribunale di Napoli Nord Alessandro Buccino Grimaldi. Per quei fatti, l’imprenditore, titolare di un’azienda che svolge servizio di mensa scolastica, è tuttora sottoposto a vigilanza delle forze dell’ordine.

Una circostanza che il sindaco Di Santo ignorava, vista la sua insistenza nel pretendere dall’imprenditore il braccialetto di diamanti in stile tennis da regalare al fantomatico amico giudice. Anche il primo novembre scorso, giorno in cui l’ imprenditore si presenta dai carabinieri di Lusciano (Caserta) per denunciare il sindaco, quest’ultimo lo chiama per ben due volte sul suo cellulare per ricordargli l’ appuntamento per la consegna del braccialetto. “Dalle indagini non è emerso alcun terzo uomo a cui sarebbe dovuto andare il regalo”, ha detto in una conferenza stampa nella sede della Compagnia Carabinieri di Aversa, che hanno condotto le indagini insieme ai carabinieri di Marcianise, il Procuratore Aggiunto di Napoli Nord Luciano D’Emmanuele. “La risposta investigativa è stata molto tempestiva – ha aggiunto il magistrato – nonostante le carenze d’organico alla Procura di Napoli Nord operativa da metà settembre. La maggior parte dei magistrati è ancora applicata, solo da pochi giorni sono arrivati i primi pm titolari dell’ufficio”.

 

 

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