Si è concluso con 14 condanne, tra cui quelle per il boss Antonio Iovine detto o’ Ninno (21 anni e sei mesi di carcere) e per il 35enne Nicola Schiavone (21 anni la pena), primogenito del boss dei Casalesi Francesco Schiavone detto Sandokan, il processo cosiddetto ”Normandia” sugli intrecci tra esponenti politici, criminalità organizzata e imprenditoria per la concessione di appalti pubblici, svoltosi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Gravi i reati per cui è stata riconosciuta la responsabilità, a vario titolo, degli imputati, si va dall’associazione camorristica al concorso esterno, a numerosi delitti con l’aggravante mafiosa, dall’estorsione alla turbativa d’asta all’interposizione fittizia di beni. Il collegio giudicante (facente parte della seconda sezione, ndr) presieduto da Luigi Picardi ha emesso anche una ventina di assoluzioni per intervenuta prescrizione e per motivi di merito. A dispetto dei numeri comunque, i giudici hanno sostanzialmente accolto l’impianto accusatorio ricostruito durante il dibattimento dal pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro, che in sede di requisitoria aveva chiesto oltre 20 condanne per quasi 200 anni di carcere complessivi.