Grandi manovre per trovare un accordo politico sulla nuova governance dell’Asi di Caserta. Particolarmente attivo il Partito democratico che sta promuovendo una serie di incontri, ufficiali e non, per cercare di non perdere la guida dell’Ente, ora presieduto da Piero Cappello, che si occupa delle aree per lo sviluppo industriale. L’altra sera si è tenuto una riunione “riservata” tra Marco Villano, coordinatore provinciale del Pd, e il consigliere regionale del Nuovo Psi Massimo Grimaldi. In compagnia del dirigente dei Democrat c’era il sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino (che peraltro non si è ancora capito bene se ha aderito o meno al partito di Renzi). All’oscuro di tutto Luigi Munno, responsabile provinciale Enti locali, che è andato su tutte le furie proprio per non essere stato informato. Il Pd vorrebbe siglare un’intesa trasversale con una parte del centrodestra per mantenere il timone dell’Asi. E in questa partita Grimaldi gioca un ruolo importante avendo influenza su 7-8 sindaci dei Comuni che fanno parte del Consorzio.
In casa Pd il favorito per la successione di Cappello sembrava Franco De Michele, responsabile provinciale dell’organizzazione. Ma il dirigente dei Democratici potrebbe essere costretto a farsi da parte in quanto la carica di presidente dell’Asi sarebbe incompatibile con quella di consigliere comunale di Caserta. Non a caso circola sempre con maggiore insistenza il nome di Stefano Graziano. L’ex deputato avrebbe già dato la sua disponibilità a guidare l’Asi. E Villano (i due sono molto legati) già da giorni è a caccia dei voti necessari per spianare la strada a Graziano. Il percorso è pieno di insidie. Nel Pd, tanto per non cambiare, non c’è una posizione unitaria. I primi a puntare i piedi ovviamente sono i fratelli Enzo e Piero Cappello, che non vogliono cedere il passo. Ma anche altri sindaci Democratici si sono messi in moto per percorrere altre strade.
Per esempio, Biagio Lusini, primo cittadino di Teverola, ha proposto di rinunciare alla presidenza per ottenere maggiore spazio nel consiglio di amministrazione. Proprio dal sindaco teverolese si è recato nei giorni scorsi sempre Tamburrino, stavolta accompagnato dal fido Nicola Ucciero, ex consigliere di opposizione di Villa Literno, da qualche tempo finito nelle braccia accoglienti della maggioranza. Tamburrino ha chiesto a Lusini il suo appoggio per strappare un posto nel cda dell’Asi da “girare” proprio a Ucciero, che da tempo sogna di sistemarsi per qualche anno in un comodo e remunerativo ente strumentale. Ma neanche Mario Masi se ne sta con le mani. Il sindaco di Carinaro, che già per due volte ha ottenuto una poltroncina nel cda, vorrebbe fare il tris. E anche lui ha intavolato il dialogo con Lusini. Insomma, la matassa com’era prevedibile è molto ingarbugliata. Da qui il dinamismo di Villano che vorrebbe chiudere quanto prima un accordo politico trasversale sul piano provinciale con i partiti del centrodestra per blindare Graziano. Ma neanche in tal caso l’esito sarebbe scontato. Alla fine spetterà ai sindaci votare il nuovo assetto dell’Asi. E le sorprese sono dietro l’angolo.
Mario De Michele