A circa un anno dall’inaugurazione è più che positivo il bilancio del negozio “SWAP ME” (via Ferrante 11 a Caserta), il primo ecoshop del sud Italia. Un’impresa fondata sullo SWAP, pratica di scambio che nasce negli Stati Uniti e si sta diffondendo anche in Europa. “L’idea imprenditoriale nasce dallo sviluppo delle Swap Community,- commenta Magda Raimondo, una delle fondatrici di Swap Me – imprese commerciali che utilizzano la forma dello scambio di abiti, accessori ed altri oggetti, per favorire le esigenze delle giovani generazioni e non”.
E’ il gusto di un nuovo edonismo sostenibile che, paradossalmente, proprio grazie alla crisi economica globale, ha un aspetto assolutamente gradevole: può sganciarsi dal potere di acquisto e liberarci dalla necessità di spendere un capitale. Passare al bancomat prima di entrare in negozio? Roba superata da Swap me! “Non solo! – spiega Enza Vinciguerra l’altra fondatrice dell’ecomimpresa – La recessione fornisce stimoli alla creazione di nuovi modelli di vita più ecosostenibili, environmental friendly, “green” e vincenti, nella prospettiva di un futuro migliore. Lo SWAP è anche questo”.
L’impresa, tutta al femminile, lancia un invito molto accattivante: “Hai mai pensato che eco e chic insieme non potessero andare lontano? Enza è Eco, Magda è Chic….amiche da 15 anni….contro la crisi vogliono sperimentare lo shopping etico….ciò che non ha più valore per te, può essere un bene prezioso per qualcun altro! Abiti, borse e non solo…nuovi (o quasi) a costo zero oggi possono avere una seconda vita. Come si scambia? Porta con te abiti e accessori moda mai usati, o usati ma in ottime condizioni, e potrai scambiarli con altri nostri di egual valore .Oltre agli abiti portati dalle aspiranti barattatici, c’è un vasto assortimento di capi nuovi e campionari. Se la moda cambia, gli abiti si scambiano…e tu Ricicli…Risparmi…Rinnovi…”.
Ad un anno dalla nascita, abbiamo iniziato ad esporre accessori fatti a mano sia in pelle che bijoux di giovani designer che utilizzano materiali riciclati, ampliando così l’ offerta commerciale e sostenendo la creatività, diventando così una piccola ma preziosa officina di competenze “sostenibili”.
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