Si è svolta sabato sera, 30 aprile, dalle ore 20.00, presso il salone “Cinzia Visone” dell’ISISS “Novelli” di Marcianise, “La notte del lavoro narrato”. L’evento, che si svolge in contemporanea su tutto il territorio nazionale e che ha l’obiettivo di valorizzare il lavoro ben fatto, attraverso le storie raccontate dai protagonisti – perché «ciò che va quasi bene non va bene» – è stato organizzato, per il secondo anno consecutivo, da una classe del Liceo delle Scienze Umane: la 2 B che si è fatta promotrice della manifestazione con la professoressa Caterina Vesta. L’obiettivo principale di tale progetto è quello di diffondere la cultura del lavoro ben fatto, nella consapevolezza che qualunque cosa si faccia, ha senso ed è importante solo se si fa bene. Partire dal lavoro ben fatto, quindi, per rendere più partecipi e consapevoli i giovani, affinché in questo modo essi sviluppino l’approccio partecipativo e collaborativo alla risoluzione dei problemi, imparino a ricostruire le storie collettive partendo dalle singole storie di lavoro e a dimostrare con il proprio piccolo esempio, che se ognuno fa bene quello che deve fare, tutta la comunità funziona meglio. Nell’atmosfera briosa e spedita di una scuola aperta di notte, in rete con altri 66 “luoghi” sparsi sul territorio europeo, hanno portato la loro testimonianza di lavoro ben fatto, da Marcianise, esponenti di vari settori del mondo del lavoro, a partire dalla dirigente dell’ISISS, la professoressa Emma Marchitto, che con vivo entusiasmo ha raccontato il suo amore per il lavoro svolto e la volontà di andare sempre avanti, facendo tesoro dell’esperienza pregressa. Nel corso della serata, si sono raccontati: Nicola Napolitano, Astronomo Ricercatore, Angelo Musone, Campione Mondiale del Pugilato, Giuseppe Russo, Scrittore, Antonello Apice, Educatore, le Docenti: Maria Fusco e Rosanna de Lucia, Don Raffaele d’Agosto, l’Interprete iraniana Samira Lofti Khah, il giovane Imprenditore del Burkina Faso, Ousmane Konate, Anna Ranucci, Informatrice informatica. Anche la musica è stata protagonista, sabato sera, attraverso la voce di Fabiola Colelli, allieva della 2 BU, appassionata di canto e vincitrice di alcune competizioni. A fare da corollario, una novità introdotta quest’anno dai ragazzi, ovvero “il gioco del lavoro ben fatto” che attraverso un sorteggio, metteva in gioco, per raccontarsi, persone del pubblico. Molti sono intervenuti, e tra essi anche coloro che si erano raccontati nella scorsa edizione, a conferma della grande efficacia dell’evento. Ideata dai sociologi Vincenzo Moretti e Alessio Strazzullo, “La notte del lavoro narrato” si svolge rigorosamente il 30 aprile, a ridosso del 1 maggio, festa dei lavoratori, e mette in rete, per una sera, scuole, associazioni, comunità, in nome della dignità che solo un lavoro ben fatto può permettere. Il lavoro ben fatto, in tale prospettiva, diventa motore del cambiamento culturale e sociale e le storie raccontate attivano in chi ascolta processi di innovazione, insegnano a produrre e non solo a consumare contenuti, incrementano il valore sociale dell’interazione. È una storia di innovazione che comincia dal bisogno di valorizzare le cose fatte bene, con passione, nella convinzione che se si fa bene, qualunque lavoro ha un senso. Così il lavoro ben fatto diventa moltiplicatore di innovazione, di opportunità, di competitività.

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