SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Non ho mai avuto interesse a presentare ricorso al Tar e questo semplicemente perché per me i desideri e le aspirazioni personali vengono in secondo piano rispetto al benessere della città. Questa è la linea guida che ha caratterizzato – e sempre caratterizzerà – l’azione del gruppo di cui faccio parte”.

Così Rosario Lebbioli, primo dei non eletti della lista ‘Il Rinnovamento’ espone il suo punto di vista in merito alla sentenza del Tar che lo porrebbe in posizione affine rispetto a quella di Aran. “Sono due i motivi che mi hanno spinto a non seguire la strada del ricorso al tribunale amministrativo. Il primo è di carattere umano e morale. La stima, la fiducia e l’amicizia che mi legano a Dario Mattucci vanno al di là delle ragioni politiche e di qualsiasi altro interesse. Ma siccome è l’essere scesi in campo alle Amministrative che ci ha portato al centro dell’attenzione generale, la mia scelta va analizzata anche dal punto di vista politico. Ebbene, ad aprile ho deciso di candidarmi al fianco di Dario Mattucci sposando un progetto di rinnovamento. A muoverci è stato, e sarà sempre, l’interesse a cambiare, migliorare e rinnovare Santa Maria. L’opportunismo, l’anteporre un vantaggio personale rispetto a quello della città non fa parte di noi. Questa non è la mia politica, non è il mio modo di fare, questo non è ‘Il Rinnovamento’ ”. A chiarire, invece, la posizione del gruppo e le scelte future del presidente del consiglio, Dario Mattucci, è il presidente dell’associazione ‘Il Rinnovamento’, Giovanni Marcello. “L’Associazione “Il Rinnovamento”, nel prendere atto della sentenza del TAR, rileva che la stessa non è riferibile direttamente al presidente Dario Mattucci, contro cui non è stato formulato alcun ricorso per le motivazioni già espresse dal dott. Rosario Lebbioli e condivise da tutti gli associati. La sentenza de qua, pertanto, sotto il profilo giuridico e legale, non intacca assolutamente le prerogative del presidente Mattucci, premiato dall’elettorato con più di tremila preferenze, molte delle quali ricevute ben oltre i voti delle liste. Ciò premesso, non sfugge tuttavia un rilievo di tipo etico, giacché il principio sancito dal giudice di primo grado può intendersi equiparato alla originaria coalizione del candidato Mattucci; per tale esclusivo motivo, che attiene alla sensibilità etica ed istituzionale di tutti gli associati de “Il Rinnovamento”, il presidente Mattucci sarà pronto a rimettere l’incarico di presidente dell’Assise, qualora non sia presentato ricorso al Consiglio di Stato o, in alternativa, se dallo stesso venisse confermata la sentenza di primo grado”.

 

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