10 marzo 2017: l’Istituto Comprensivo “Galileo Galilei” di Arienzo, in provincia di Caserta, accoglie calorosamente il familiare di una vittima innocente delle mafie, Filiberto Imposimato, figlio di Franco Imposimato, ucciso a Maddaloni in un agguato all’uscita dalla fabbrica presso cui lavorava l’11 ottobre 1983. Filiberto è ormai un uomo sulla quarantina, lavora presso la Corte dei Conti. È cordiale, sorridente, ansioso di conoscere gli allievi del Galilei che per lui hanno preparato pensieri, letture, poesie, domande per ricordare la Storia di una famiglia, di una cittadina, di una regione, dell’Italia negli anni Ottanta, quando il fratello di Franco Imposimato, Ferdinando, era giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, di mafia e camorra. L’assassinio di Franco Imposimato fu il primo caso in Italia di vendetta trasversale. Filiberto racconta innanzitutto che il padre era cresciuto in SudAfrica, dove si era formato in una scuola ad indirizzo artistico, specializzandosi in cartellonistica. Infatti, dona, orgoglioso, al Galilei di Arienzo un’antologia di schizzi e bozzetti del padre. Passa poi a raccontare del tragico giorno in cui questi fu ucciso ed ogni volta si rinnova il dolore. A questo dolore, però, Filiberto vuole dare un senso, invitando gli studenti che lo ascoltano in silenzio a saper scegliere nella vita, perché la differenza sta proprio lì, nello scegliere da che parte stare. Gli allievi del Galilei lo applaudono, gridano “ No alle mafie”, per essere uomini e donne liberi, in pace con se stessi ed il creato. Di seguito, la referente di Libera della Val di Suessola, Carmela De Lucia, partecipante alla manifestazione insieme all’assessore alla cultura e pubblica istruzione di Arienzo, Mercedes Crisci, e ad Alfonso Martone del Consiglio d’Istituto, dà il via all’Accensione della Fiaccola, simbolo di speranza e di impegno nella lotta quotidiana per affermare legalità e giustizia. Filiberto accende la Fiaccola che resiste fiammeggiante a lungo, nonostante il vento. Infine i saluti ed i ringraziamenti da parte della dirigente del Galilei, Rosa Prisco, che dona a Filiberto Imposimato due disegni realizzati dagli studenti che ritraggono lui e il fratello con il padre Franco, corredati dal libro sulla storia di Arienzo. Gli studenti vanno incontro a Filiberto, gli porgono la mano, fanno foto con lui. Noi adulti lo abbracciamo emozionati. L’incontro ha termine, le nostre vite continuano nel segno della Memoria e dell’Impegno per la Giustizia ed il Bene.