CASERTA. “Nulla contro i politici, assolutamente. Ma preferiamo tenerli fuori dall’Ordine. Pertanto chiederemo a tutti i nostri candidati di firmare un regolamento in base al quale chiunque vorrà concorrere per uno scranno in Regione oppure in Provincia, dovrà dimettersi dalla carica di consigliere dell’Ordine, causa incompatibilità”. Ha le idee chiare il cardiologo casertano Domenico Papa, consigliere uscente e candidato per la lista “Il Tuo Ordine” alla presidenza dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Caserta per il triennio 2015/2017. “Vogliamo rivoluzionare l’ente di via Bramante dalle fondamenta – spiega Papa – e per farlo siamo disposti a metterci la faccia e ad accettare critiche e suggerimenti, da qualsiasi parte essi provengano. Proprio per questo, però, non vogliamo che ingerenze esterne, anche di natura politica, possano arrivare a condizionare o peggio ancora, a delegittimare il nostro operato. Vogliamo poter operare in piena libertà ed autonomia. Senza etichette, Per la tutela esclusiva della classe medica che rappresentiamo e dunque dei cittadini stessi, motivo per il quale esistiamo”. Papa sogna un Ordine “non più rinchiuso nella torre d’avorio”. Immune, cioè: da “interferenze”. Capace di “operare sempre nel pieno rispetto del codice di etica e di deontologia medica”. Ma “sempre in piena e perfetta autonomia”. E per mettere in atto il suo progetto ha cooptato in lista alcuni “calibri da novanta” del mondo sanitario di Terra di Lavoro. E’ il caso, ad esempio, di Roberto Mannella, direttore centrale del 118 ed Emergenza dell’ospedale civile di Caserta; di Domenico Perri, primario di Pediatria all’ospedale di Aversa e di Claudio Trovato, primario di Gastroenterologia dello stesso ospedale aversano, solo per citarne alcuni. “Ma altri sono pronti ad affiancarci in questa nostra avventura – aggiunge Giacomo Lupo Pulcino, consigliere uscente ed a sua volta candidato (vicepresidente) nella lista Il Tuo Ordine – tutti animati dallo stesso spirito: lavorare ad un modello di sanità più equo e giusto per i cittadini”. Perché: “l’Ordine che abbiamo in mente – conclude Papa – deve riprendersi il centro della scena agendo ed interagendo ‘alla pari’ con enti, associazioni ed istituzioni territoriali senza più vincoli di sudditanza. Non ignorando, ma superando qualsiasi sigla o accordo sindacale o rappresentatività di parte”.