Dopo l’appello lanciato ai parroci dal Papa di ospitare rifugiati nelle parrocchie, arriva da Caserta un “sì” convinto dei sacerdoti seppur nel rispetto delle competenze, essendo la prefettura l’ente che gestisce la collocazione dei migranti. Don Nicola Lombardi, parroco della Chiesa Santa Mria Assunta della frazione di Mezzano, 400 abitanti, annuncia che riunirà “il Consiglio pastorale a cui proporrò di affittare un monolocale per ospitare profughi. E’ giusto che anche i fedeli si facciano carico di questa emergenza. La nostra parrocchia ha già una casa-famiglia dove sono attualmente ospitati 4 minori egiziani non accompagnati da genitori, mentre un’altra casa famiglia è pronta ad ospitarne nove. L’invito del Papa è stato provvidenziale, la Chiesa ha tante strutture vuote ed è necessario che tutti i parroci facciamo un esame di coscienza”. Don Antonello Giannotti, nella centrale Chiesa del Buon Pastore, ha ospitato fino all’11 agosto scorso, nel teatro annesso alla parrocchia, 18 nigeriani, 13 dei quali sono ora a Lecce mentre cinque sono rimasti a Caserta in un appartamento di via Ferrarecce gestito da una coop. “Siamo pronti ad accogliere nuovi rifugiati – dice il parroco – anche perché l’esperienza conclusasi ad agosto e durata due mesi è stata bellissima; i cinque nigeriani rimasti a Caserta tutte le mattine vengono nella parrocchia perché da noi si sono trovati molto bene sentendosi quasi a casa loro”. Qualche altro parroco ammette di non aver strutture annesse alle parrocchie idonee ad ospitare i migranti, accade alla Chiesa di Sant’Antonio, alla 167 per la parrocchia “Maria Santissima del Carmine e San Giovanni Bosco” o alla parrocchia di San Lorenzo Martire nella frazione di Casolla. Tutti però si dicono pronti a trovare soluzioni. Suor Rita Giarretta, che gestisce Casaruth, associazione che negli anni ha ospitato decine di donne con problemi, anche ex prostitute, oggi in un appartamento di Corso Trieste ospita 6 donne nigeriane e della Costa d’Avorio, due delle quali incinte e una con un bimbo piccolo. “Siamo pronti a attuare l’invito del Papa, nessuno può ignorare quanto sta accadendo sul fronte dei rifugiati”.

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